Ugo La Pietra – Itinerari – Appunti di viaggio

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO D'ARTE CONTEMPORANEA DABBENI
Corso Enrico Pestalozzi 1, Lugano, Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mercoledì - Venerdì: 15.00 - 18.30

Sabato: 10.30 - 12.00 15.00 - 17.00

Lunedì - Martedì su appuntamento

Wednesday - Friday: 15.00 - 18.30

Saturday: 10.30 - 12.00 15.00 - 17.00

Monday - Tuesday by appointment

Vernissage
18/10/2019

ore 18

Artisti
Ugo La Pietra
Curatori
Marco Scotini
Generi
arte contemporanea, personale

Tra i maggiori esponenti di una pratica “trasversale” ad arte, design, video e architettura che è oggetto ora di una grande riscoperta, La Pietra in questa occasione presenta due sue ricerche esemplari dei primi anni Settanta, che fanno seguito alla mostra “Campo Tissurato” del 2017, focalizzata piuttosto sulla sua prima produzione del decennio precedente.

Comunicato stampa

Venerdì 18 ottobre lo Studio Dabbeni è lieto di inaugurare la mostra “Itinerari – Appunti di viaggio” di Ugo La Pietra, la sua seconda personale presso la galleria di Lugano.

Tra i maggiori esponenti di una pratica “trasversale” ad arte, design, video e architettura che è oggetto ora di una grande riscoperta, La Pietra in questa occasione presenta due sue ricerche esemplari dei primi anni Settanta, che fanno seguito alla mostra “Campo Tissurato” del 2017, focalizzata piuttosto sulla sua prima produzione del decennio precedente.

Tra gli anni Sessanta e Settanta, La Pietra ha attraversato diversi territori urbani ed extraurbani con l’attitudine di un attento esploratore e osservatore dei rapporti individuo-ambiente. Le sue analisi si sono concentrate sui sistemi di comunicazione, sull’uso dello spazio, sulla trasformazione del territorio, fino alle più residue capacità di sviluppare la “cultura del fare”, che ha importato in campo artistico.

La mostra “Itinerari – Appunti di viaggio” si inserisce all’interno della più ampia teoria, annunciata da La Pietra già negli anni Sessanta del “Sistema Disequilibrante”, all’interno del quale l’autore sviluppa metodi, strumenti e modelli finalizzati alla decodificazione dell’ambiente per dare consapevolezza e capacità di gestione individuale e collettiva per superare i modelli imposti dalle società.

“La decodificazione dell’ambiente (Sulla Panchina)” (1972) e “Viaggio sul Reno” (1974) sono tra le opere più emblematiche di La Pietra di quel decennio: tesa all’indagine del paesaggio urbano, l’una, e incentrata sulirapporti sociali e comportamentali, l’altra. La ricerca “Viaggio sul Reno” (esperienza di gruppo realizzata con Franco Vaccari, Gianni Pettena, Guido Arra all’interno della Global Tools) è un’esplorazione all’interno della comunicazione tra gli individui e l’ambiente. Mentre le sedici foto bianco/nero della ricerca “Decodificazione dell’ambiente”, conosciute anche come “Sulla panchina” (performance realizzata con Vincenzo Ferrari) documentano un’esperienza finalizzata alla percezione e decodificazione dell’ambiente urbano.

Il denominatore comune a entrambi i cicli artistici è la ricerca di nuovi strumenti di lettura (polifonici, eterogenei, trasversali) per un paesaggio inedito, come quello emerso negli anni Sessanta, che La Pietra colloca sotto un paradigma estetico. La centralità che in Ugo La Pietra assume l’urbano quale oggetto di rappresentazione (in quanto effetto di formazioni discorsive e visive) segna in modo decisivo la radicale contemporaneità del suo intero lavoro. Se la comunicazione, il linguaggio e l’informazione si sono venute a sostituire alle precedenti condizioni del lavoro quale nuovo oggetto di espropriazione e sfruttamento, appare chiaro come la ricerca di La Pietra non sia altro che un continuo esperimento dentro e contro la rappresentazione, dentro e contro il linguaggio.