Bicentenario Prado: premi, tecnologie e intelligenza artificiale per i 200 anni del Museo a Madrid
Notizie dal Bicentenario del Prado: al via le opere di consolidamento del Salòn de Reinos; l’intelligenza artificiale amplia gli orizzonti; al Museo il Premio Principessa delle Asturie 2019 per la comunicazione e le scienze umane.
Malgrado lo stallo politico della Spagna, e i conseguenti ritardi nell’approvazione del preventivo statale, il Prado con le proprie risorse dà inizio alle prime opere di recupero del Salón de Reinos, nell’antico edificio dell’ex Museo dell’Esercito che il progetto di Norman Foster (insieme con lo studio Ruiz Arquitectos di Madrid), trasformerà nella sede aggiunta della pinacoteca. Inizia così il completamento del cosiddetto Campus del Prado, ossia il gruppo di cinque edifici nei quali si svolge l’attività espositiva e investigativa del più importante museo di Spagna. La prima fase dei lavori di restauro delle decorazioni pittoriche e di consolidamento del soffitto del piano nobile costerà 5milioni di euro circa e sarà finanziata interamente dal museo, grazie all‘avanzo di bilancio degli esercizi 2017 e 2018. Rigore scientifico e gestione finanziaria virtuosa sono i pilastri dell’ennesima sfida della direzione del museo nell’intensissimo anno del Bicentenario.
SALON DE REINOS, AL VIA IL RESTAURO CONSERVATIVO
L’edificio che dal 1840 al 2004 ha ospitato il Museo dell’Esercito (oggi all’Alcazar di Toledo) è ciò che resta delle ultime vestigia del glorioso e ben più vasto Palacio del Buen Retiro, che il Conde Duque de Olivares fece costruire come luogo di svago per la corte di Filippo IV nella prima metà del Seicento e che nei primi anni dell’Ottocento, durante la guerra di indipendenza, fu distrutto dalle truppe napoleoniche. Il termine Salón de Reinos indica in realtà una parte per il tutto, e cioè un’ala del palazzo dove i reali ricevevano ambasciatori e personaggi illustri, sotto un soffitto decorato con gli scudi dei regni appartenenti all’impero spagnolo. Per quello stesso spazio Velázquez, per conto della corona spagnola, incaricò all’eccellenza artistica europea del tempo un vero e proprio programma celebrativo site specific, che comprendeva oltre 900 dipinti, molti dei quali sono oggi custoditi al Prado. “Sospettavamo che sotto gli strati di intonaco ci fossero resti di decorazione antica”, spiega Andrés Ubeda de los Cobos, direttore aggiunto del museo, “e dopo una serie di prelievi e prove di studio per conoscere più a fondo la storia dei materiali dell’edificio, siamo quasi certi che ciò che resta, e soprattutto il soffitto del salone, risalga all’epoca di Filippo IV. L’idea è perciò quella di iniziare i lavori di ripulitura e consolidamento con l’obiettivo di generare l’illusione, evocare l’aspetto originale del Salón de Reinos cosi come avrebbe dovuto apparire intorno al 1635”. Prima della modernizzazione e del tocco da archistar di Norman Foster, vengono dunque il rispetto per la storia e le sue tracce indelebili.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALLA WEB
Come sempre all’avanguardia nell’uso della tecnologia al servizio della conoscenza e diffusione del suo immenso e straordinario patrimonio artistico, il Prado amplia i contenuti della pagina web con gli strumenti dell’intelligenza artificiale. Grazie a Telefonica, è possibile oggi accedere a www.museodelprado.es e approfondire il contesto storico e culturale delle collezioni d’arte. La seconda fase di digitalizzazione del Prado – che nel 2015 ha vinto il Premio Webby come miglior web di istituzione culturale – è stata quella di dotare 5600 schede in spagnolo e 2700 in inglese con gli strumenti della lettura aumentata, creando poi una linea del tempo, multi-strato e personalizzabile, per conoscere con un solo click il contesto storico e artistico, letterario e scientifico delle opere e degli autori citati.
PREMIO PRINCIPESSA DELLE ASTURIE
Nell’anno del Bicentenario, il Museo del Prado riceve in questi giorni ad Oviedo il premio Principessa delle Asturie per la comunicazione e le scienze umane, prestigioso riconoscimento che ogni anno l’omonima Fondazione, legata alla discendenza della corona spagnola, conferisce a personalità o istituzioni che si sono distinte nei campi delle arti, delle scienze e dell’attività sociale. Il premio conferma il ruolo fondamentale del museo e dei suoi direttori, patroni e lavoratori in generale, nella conservazione e divulgazione di uno dei più ricchi patrimoni artistici al mondo. La motivazione risalta l’importanza del Prado come simbolo dell’eredità culturale comune della Spagna, un’istituzione che negli ultimi 200 anni ha contribuito in maniera esemplare allo sviluppo democratico della società e che prosegue con questo obiettivo nel presente e per le generazioni future.
-Federica Lonati
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