C’erano una volta i Docks Dora di Torino. Arte, video ed elettronica per il centenario degli ex magazzini. Che tornano a rivivere grazie a SpazioAdLibitum, collettivo di artisti e curatori
A Torino corre voce che i Docks Dora siano tornati. Il mitico complesso industriale, decadente e fatiscente, realizzato tra il 1912 e il 1914 a nord della città, utilizzato all’epoca come deposito merci e fino a qualche anno fa come ritrovo notturno di varia umanità alternativa, sta per riaprire i battenti. Anzi no, è una […]
A Torino corre voce che i Docks Dora siano tornati. Il mitico complesso industriale, decadente e fatiscente, realizzato tra il 1912 e il 1914 a nord della città, utilizzato all’epoca come deposito merci e fino a qualche anno fa come ritrovo notturno di varia umanità alternativa, sta per riaprire i battenti. Anzi no, è una vera e propria certezza. Grazie a SpazioAdLibitum (SAL), progetto ideato da un gruppo di artisti, curatori e storici dell’arte con lo scopo di promuovere la riflessione sull’arte contemporanea e creare un luogo di scambio di idee per artisti e amanti della cultura, che ha deciso di aprire il suo studio proprio lì, in quella via Valprato dove un tempo c’erano locali notturni come Caffè Blu, Docks Home, Docks8.
Filippo Maria Selvaggio, Alice Pierobon, Carolina Dei Pieri, Assila Cherfi, Giulia Rognoni, Sara Rossino, Yael Plat, Silvana Li Pira, Stefania Como e Daniele Licata sono i nomi di chi ha deciso di scommettere su questo spazio e di inaugurarlo attraverso il progetto Centenario Docks Dora, caratterizzato da tre giorni di incontri (4-5-6 maggio 2012) con proiezioni audiovisive, simposi e dibattiti, e una serata di musica elettronica sperimentale. Un evento pensato per celebrare i 100 anni di questo luogo di scambio creativo e vitale e fare di questa occasione il punto di partenza per il futuro dell’associazione, finanziato attraverso il “sistema delle produzioni dal basso”.
Cosa succederà questo weekend? Venerdì 4 maggio alle 18.30 ci sarà l’apertura di tre mostre: un’installazione di Assila Cherfi a cura del SAL, una collettiva curata dallo Spazio Ferramenta negli spazi espositivi del SAL con opere di Trung Anh Vu, Edoardo Piva e Alfredo Vinti, una mostra personale di Gianluca Lombardo curata dal BOCS di Catania. Alle 21.00 aprirà il primo dei tre incontri della rassegna video curata da Filippo Maria Selvaggio con i documentari di Marco Scotuzzi su Sebastiao Januario presentato da Francesca Monti, e di Paolo Campana con uno sguardo sul lavoro di Luisa Rabbia presentato da Alejandro De La Fuente di Atacama film. Sabato 5 maggio l’appuntamento sarà alle 15.00 con l’apertura degli spazi espositivi e alle 18.00 con il primo dibattito sulle Nuove opportunità di creazione nell’era digitale, a cura di Marco Mastino e Carolina Dei Pieri con la partecipazione di Alessandro Amaducci videomaker e docente al DAMS di Torino, Inlandempire project, Sandro Carnino regista, Francesca Cirilli fotografa, Martina Coletti curatrice, Irene Dionisio filosofa e videoartista, Simona Lodi critico d’arte e curatrice. Dopo un aperitivo offerto dal SAL, si riparte alle 21.00 con il secondo appuntamento della rassegna video, che propone i lavori di Annamaria Caparotta, Alessandro Lo Cascio, Mapi Rizzo presentato da Giuseppe Maiorana direttore del Belìce Epicentro della memoria viva, e Maria Rebecca Ballestra presentata da RAMDOM. A seguire fino a notte inoltrata il Sound Set di Flavio Scutti a cura di Inlandempire project.
Domenica 6 maggio gli spazi espositivi saranno nuovamente aperti dalle 15.00 per ospitare alle 17.00 il simposio sul tema Femminile e personale. Urgenza creativa e quotidiano a cura di Fiammetta Strigoli, con la partecipazione degli artisti Giulia Caira, Chicco Margaroli, Elena Pignata, Yael Plat e Agnese Purgatorio. Dopo l’aperitivo alle 20.00, a conclusione dell’intero evento, terza e ultima proiezione della rassegna video con i lavori di Ilaria Pezone e Irene Dionisio.
– Claudia Giraud
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