Jan Muche / Bianca Bondi
Doppia personale di Jan Muche, artista berlinese, e Bianca Bondi, artista sudafricana invitata nell’ambito della collaborazione con la galleria JosèdelaFuente di Santander.
Comunicato stampa
A PICK GALLERY ha il piacere di invitarvi, martedì 29 ottobre alle ore 18.30, in via Galliari 15/C, all’inaugurazione della doppia personale di Jan Muche, artista berlinese, e Bianca Bondi, artista sudafricana invitata nell’ambito della collaborazione con la galleria JosèdelaFuente di Santander.
Overviewer propone una interessante panoramica sulla ricerca di Jan Muche attraverso alcuni lavori più datati (2008-2012) e una serie di opere prodotte appositamente per la mostra che mettono in evidenza un ritorno alla figurazione, senza tralasciare le sue composizioni architettoniche e le prospettive spiazzanti. Sulle tele vediamo la sovrapposizione di carte antiche e di tessuti, soggetti che portano l’attenzione sulla società e la politica moderna; riesce a unire in maniera fluida la presenza umana alla miscela astratta di forme e colori.
Il lavoro di Bianca Bondi pone l’attenzione in contemporanea sui fattori ambientali e sui processi digestivi legati al cibo, al benessere e all’ossessione della giovinezza, a partire dalla simbologia del limone. Il frutto infatti può essere considerato da una parte simbolo di amarezza e delusione e dall’altra simbolo di fedeltà e fertilità, assumendo così un’essenza femminile, materna. Il titolo Mother Lemon è un riferimento alla dualità di emozioni materne, buone intenzioni a volte così concentrate da diventare amore.
Le mostre saranno visibili fino a sabato 18 gennaio 2020.
Jan Muche (Herford, Germania, 1975; vive e lavora a Berlino)
Tra le principali mostre: Alptraum, La Estacion arte contemporaneo, leac, Chihuahua, Mexico (2019); Aufmachen, Linien, Weiten, Alexander Ochs Private, Berlin (2019); Bottom Up, Kühlhaus Berlin (2018); Wir nennen es Arbeit, Opere Scelte, Turin (2017); Aushub und Einfuhr, Kunstverein Ulm (2015); Tales from Darkness, Sunaparanta, Goa Center for the Arts, Althino, Panaji, India (2015); Jan Muche, Opere Scelte, Turin (2013); Alptraum, Goethe Institut Johannesburg, Johannesburg (2012); Berlin Klondyke 2011, Art Center Los Angeles, Los Angeles, CA (2011); Kleine Welten, CAS / Contemporary Art Space, Salzburg (2011); Los Angeles, Cape Town, Cell Project Space, London, England (2011); Alptraum, Transformer, Washington, DC (2010); Experiment after, Michael Schultz Gallery, Seoul (2008); Stilelibero, Studio d’Arte Cannaviello, Milan (2006).
Bianca Bondi (Johannesburg, Africa del Sud, 1986; vive e lavora a Parigi)
Tra le sue mostre internazionali: Banjoun Station, Camerun, (2011); CCA Ujazdowski, Warsaw, PO (2014); Galerist, Istanbul, TR (2015); Chateau Roche Guyon, FR (2015 e 2016); New Jörg, Vienna (2016); Platone, Ostrava, CZ (2017); JosédelaFuente Gallery, Santander, SP (2017) e TagTeam Studio, Bergen, NO (2017); "Crashtest, la rivoluzione molecolare" (2018) a cura di Nicolas Bourriaud a MoCo, La Panacée, Montpellier; “I ricordi repressi ritornano come miti ...”, Cité des Sciences, Parigi (2017), “Gradualmente poi all'improvviso”, Galerie 22,48 m2, Parigi (2018); SWEETTEETH, Hazard Gallery, Sudafrica (2018) e Art Cologne, (2018); 15th Biennale de Lyon, fino al 5 di gennaio 2020. Tra le partecipazioni e i premi: Triennale di scultura giovane di Orońsko, PO (2017); finalista per l'Emerge Revelations Scholarship (2015); Fondazione francese "Talents contemporanei"; Meurice Art Award (2018); Prix des Amis de Palais de Tokyo (2018).