Una Frisa di Metallo
…na stissa di metallo… in uno spazio che, un tempo, era attraversato da ripetitivi rumori meccanici ed ora invece è silente.
Comunicato stampa
...na stissa di metallo… in uno spazio che, un tempo, era attraversato da ripetitivi rumori meccanici ed ora invece è silente.
Tutto l’invaso sembra peró ancora intriso della memoria di gesti precisi, come rituali di approntamento del lavoro. Restano segni e colori a definire le tracce del passato.
In questo affascinante magma, affiorano sculture, foto e pitture, come marcate presenze di una sfacciata contemporaneità.
Dal contrasto apparente scaturiscono impressioni nuove, spunti di riflessione che inducono ad interrogarsi sulle forze e sull’importanza del ricordo e sul potere dell’inconscio.
Installando lavori evocativi e simbolici nel grembo dell’officina e dello scantinato, luogo che in particolare assume la valenza di profondità dell’inconscio, si vuole mantenere forti le tracce del lavoro di un tempo prossimo ma ormai tramontato e ‘rendere visibile l’invisibile’ memoria della vita che un tempo ne pervadeva gli spazi, attraverso quei ritmi e quei suoni, oggi sospesi e silenziosi, ma ancora intensamente percepibili con il cuore.
Borgese Nicolò, Cera Paola, D’Oria Carlo, Franko B, Fresia Sofia, Ghezzi Roberto, Golrokh Arvin, Hz Bahar, Kola Hamit, Lovisolo Guido, Mesa Capella Pablo, Mulas Giuseppe, Nicastro Davide, Parino Alberto, Poma Marco, Piro Antonella, Radovix Elena, Rinaudo Andrea, Rispoli Ciro, Valentini Luisa, Vigenti Nico.