Fondo Paolo Grassi
Nel centesimo anniversario della nascita di Paolo Grassi, il Funaro di Pistoia, in collaborazione con la Biblioteca San Giorgio, inaugura una nuova importante sezione del suo patrimonio librario: circa 4000 volumi di teatro della biblioteca personale di Grassi, donazione di Annapaola Campori Mettel e Paolo Mettel.
Comunicato stampa
Nel centesimo anniversario della nascita di Paolo Grassi, mercoledì 30 ottobre, alle ore 19.00 il Funaro di Pistoia, in collaborazione con la Biblioteca San Giorgio, inaugura una nuova importante sezione del suo patrimonio librario: circa 4000 volumi di teatro della biblioteca personale di Grassi, donazione di Annapaola Campori Mettel e Paolo Mettel. Fondatore del Piccolo Teatro di Milano insieme a Giorgio Streheler, inventore della figura dell’organizzatore teatrale per come la conosciamo oggi, Grassi fu un vero innovatore, un personaggio chiave nel panorama culturale italiano del ‘900.
Mercoledì 30 ottobre, alle ore 19.00 il Funaro, in collaborazione con la Biblioteca San Giorgio inaugura l’ampliamento del suo patrimonio librario ovvero la donazione di circa 4000 volumi della biblioteca personale di Paolo Grassi, che nacque il 30 ottobre 1919 e che quindi mercoledì prossimo avrebbe compiuto 100 anni.
La sua ricchissima biblioteca fu divisa tra due diversi eredi dopo la sua morte. Una metà fu donata alla Biblioteca Civica di Martina Franca, dove ora ha sede la Fondazione Paolo Grassi, l'altra metà è giunta alla Biblioteca San Giorgio nell'ambito della donazione di due appassionati bibliofili, Annapaola Campori Mettel e Paolo Mettel. Il lascito è composto da circa 4000 volumi, che riguardano l'attività delle varie collane editoriali di cui Grassi è stato direttore e curatore (per Einaudi ed Electa, per citarne due) o gli allestimenti del Piccolo, accanto agli approfondimenti critici intorno a diversi argomenti e autori. Gran parte dei testi, in italiano, francese, inglese, tedesco, riguardano il teatro nei suoi molteplici aspetti: dalla legislazione, alla scenografia, alle biografie degli attori, alle storie delle varie drammaturgie. Molti sono i volumi di letteratura italiana, (con particolare riferimento al Novecento) e soprattutto di politica e storia contemporanea. I volumi, editi in un arco di tempo che va dalla fine del Settecento fino agli ultimi anni di vita di Grassi, perlopiù sono siglati o autografati dal possessore al frontespizio e molti sono quelli con dedica degli autori allo stesso Grassi (tra le altre quelle di Romolo Valli, Giorgio Strehler, Eduardo De Filippo e Bertolt Brecht). Quasi sempre si tratta di edizioni originali o prime traduzioni italiane, in particolare, gran parte della drammaturgia tedesca di inizio secolo è in prima edizione originale. Una selezione di questo patrimonio è oggetto di un’esposizione ora in corso negli spazi della Biblioteca San Giorgio. Maria Stella Rasetti, direttrice della biblioteca San Giorgio ha proposto di affidare l'ospitalità del Fondo Grassi alla Biblioteca del Funaro, anch’essa parte della Rete Documentaria della Provincia di Pistoia e specializzata in testi di teatro, quindi particolarmente adatta ad accogliere i materiali. I libri sono in fase di catalogazione e quando verrà terminata sarà possibile consultarne le notizie bibliografiche sull’Opac della Rete Bibliotecaria della Provincia di Pistoia e sarà insieme possibile la consultazione dei volumi presso il Funaro.
Paolo Grassi è certamente una delle figure di spicco del panorama culturale italiano del ‘900, uomo di teatro per antonomasia, a lui si deve “l’invenzione” della figura dell’organizzatore teatrale, per come la conosciamo oggi. Nel 1947, a 28 anni fondava con Giorgio Strehler, il Piccolo Teatro di Milano, primo teatro stabile ed ente comunale di prosa in Italia ma la sua passione per il palcoscenico si era manifestata già da giovanissimo. A 18 anni era già attivo come critico, firmava la sua prima regia e iniziava un intenso percorso che lo avrebbe reso celebre come studioso e organizzatore. La sua idea di Teatro mette al centro la funzione sociale di cui è portatore. Fino al 1972, ultimo anno della sua direzione del Piccolo produce centinaia di spettacoli consacrandolo come primo teatro italiano e come struttura di riferimento anche in ambito internazionale. In seguito verranno la sovrintendenza della Scala che, con Massimo Bogiankino e Claudio Abbado viene riportata ad una dimensione di grande valore artistico e riconoscibilità, dal 1976 la Presidenza della Rai e qualche tempo dopo la Presidenza del Gruppo editoriale Electa, dove riprende con grande passione la sua attività editoriale che comunque aveva coltivato quasi ininterrottamente durante tutta la carriera.
Dice Massimiliano Barbini, responsabile della Biblioteca del Funaro: “Nel corso della serata cercheremo di raccontare la figura di uno straordinario uomo di teatro e illustrare la sua preziosa raccolta libraria alla presenza, fra gli altri, di Paolo Mettel e di Maria Stella Rasetti, direttrice della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, alla quale saremo felici di esprimere la nostra riconoscenza per la fantastica opportunità che ci è stata concessa di ospitare sugli scaffali del Funaro un pezzo importante della storia teatrale del nostro paese. Quindi brinderemo al centesimo compleanno di uno fra gli uomini più influenti ed importanti del teatro europeo del novecento”.
I 4000 volumi vanno ad arricchire una collezione di 6000 unità e si uniscono anche al Fondo Andres Neumann, circa 75.000 documenti che compongono l’archivio professionale del produttore fra gli altri di Peter Brook, Tadeusz Kantor, Dario Fo, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Ingmar Bergman, Pina Bausch, Luca Ronconi (sostenuto dal MIBAC, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e Regione Toscana nell’ambito dei Progetti Triennali Archivi dello Spettacolo 2016- 2018 e 2019- 2021) e alla Biblioteca Teatrale Piero Palagi, 3000 titoli fra saggi, drammi, commedie, tragedie, satire, teatro di narrazione, e non solo del bibliotecario della biblioteca nazionale di Firenze e appassionato di teatro, che fino agli ultimi anni della sua vita non ha smesso di raccogliere opere ad esso dedicate.