Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai fumetti, è che i fumetti non nascono mai per caso. Ma i loro autori, talvolta, sì. Prendiamo Yudori. L’anagrafe artistica e professionale di questa giovane fumettista passata in visita al recente Lucca Comics & Games è piuttosto breve, ma ovviamente efficace in tempi di sintesi social e informazioni stringate.
Lei è una talentuosa disegnatrice coreana consacratasi su Instagram, e tutto quello che dobbiamo apprendere su di lei si trova nelle sue stesse illustrazioni: vignette al singolare e dall’influsso minimale. Oggi funziona così e lo si accetta senza pensarci troppo. Le opere in miniatura reggono il tempo di una sbirciata, forse due, per poi lasciarsi inghiottire nel vasto oceano informatico. In cui peraltro ribolle una cultura a fumetti altrettanto vasta e tentacolare. A riportare Yudori sulla terra, nel pianeta di carta dei fumetti, ci ha pensato J-POP ‒ al momento l’editore italiano di manga, e non solo, più interessante e arguto nelle scelte editoriali. Di Yudori la casa editrice milanese ci porta i due volumi de La scelta di Pandora, opera appunto non nata per caso, assai pestifera e con un’origine che si perde nella giovinezza della disegnatrice.
I PERSONAGGI DEL LIBRO
La scelta di Pandora racconta la storia di una bimbetta brutta, che volentieri vorresti ripudiare o – visto il contesto storico, gli Stati Uniti nel XIX secolo – guardare con la medesima curiosità con la quale si scrutano gli animaletti esotici. D’altro canto, l’indolente padre Christopher non si riferisce a lei con il nomignolo di “scimmietta”?
Occorre sfondare le barriere del tempo per risalire alle vicende che hanno portato alla nascita della bimba. Ecco quindi la madre di nome Veronica, prostituta asiatica d’alto bordo e senza più una gamba, unitasi in matrimonio con Christopher sfidando le convenzioni sociali ma vivendo essa stessa quell’unione come un intralcio. Il parto è complicato: per far nascere Pandora la donna perde la vita. I rimasugli di quelle vite Yudori ce li risputa con Pandora ormai cresciuta, mentre il rapporto della ragazzina con il padre è vissuto come una continua burrasca. Anche se, a onore del vero, non è chiaro chi dei due sia davvero il genitore e chi la figlia. L’amore cova nel risentimento e nel disprezzo, finché un giorno le ziette del padre non assumono una istitutrice per la bimba, pure lei con passato degno di un melodramma.
UN AFFRESCO STRAVAGANTE
In qualche misura, Yudori non è tanto diversa dalla sua Pandora. Le convenzioni del fumetto a senso unico o estensore di una sola scuola grafica per lei che giunge da Oriente, non trovano che pallidi riflessi nelle coloratissime vignette di questo fumetto. Yudori pensa in chiave fine Ottocento, ma parla con la lingua di oggi. La sua mano si sbizzarrisce in un’interpretazione che mescola l’interesse per la storia e i costumi di individui che non esistono più “fisicamente” ma che nel profondo ci definiscono ancora, raccontando una vicenda quanto mai attuale sulla diversità, il razzismo e la discriminazione. Conseguire tale risultato è paradossalmente facilissimo: basta oltrepassare i limiti consentiti dall’etichetta con il sorriso storto in bocca, con il rigoroso desiderio di scovare in tutto quel colore disseminato nelle vignette, nelle smorfie o negli sguardi che tradiscono parentele col fumetto giapponese, un mondo espressivo personale e tenacemente femminile, in cui Yudori riesce a tenere ben salde le redini anche durante le divagazioni sui personaggi secondari, ma non meno importanti nell’alchimia di questo stravagante affresco a fumetti in cui l’ego è tutto. E il contrario di tutto.
‒ Mario A. Rumor
Yudori – La Scelta di Pandora #1
J-POP Manga, Milano 2019
Pagg. 360, € 20
ISBN 9788834900628
www.j-pop.it
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