Giovanni Oberti – La pelle degli oggetti

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MILANO
Via Daniele Manin 13, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00

Vernissage
28/10/2019
Artisti
Giovanni Oberti
Curatori
Elio Grazioli, Bianca Trevisan
Generi
arte contemporanea, personale

La Galleria Milano è lieta di presentare una mostra personale di Giovanni Oberti, a cura di Elio Grazioli e Bianca Trevisan.

Comunicato stampa

La Galleria Milano è lieta di presentare una mostra personale di Giovanni Oberti, a cura di Elio Grazioli e Bianca Trevisan.

Il percorso espositivo indaga il processo dello sguardo e il sottile legame tra visibile e invisibile. Nelle due sale della galleria sono disposti oggetti interamente coperti da uno strato uniforme di grafite, ottenuto dall’artista tramite lunghe sessioni di lavoro, avvalendosi della sola matita. Nella sala principale sono esposti grandi specchi, reperiti nei mercati, nei negozi dei rigattieri e in vecchie abitazioni; l’atto del rispecchiamento è però sottoposto ad una duplice impossibilità, data dall’inversione recto-verso (la superficie specchiante è rivolta verso il muro) e dalla patina di grafite.
La seconda sala è invece dedicata a piccoli frutti e semi trovati in ambienti naturali, protetti da teche trasparenti. La grafite conferisce loro un valore scultoreo, amplificato dalla base-supporto sulla quale sono poggiati. Qui l’equivoco: paiono fusioni in metallo, sculture, ma non sono nulla di tutto questo. Sono frutti della natura, effimeri, sottoposti al decadimento del tempo.
Specchi e teche agiscono come schermi, dispositivi atti a veicolare lo sguardo dello spettatore, uno sguardo che però è interrotto. La grafite di Oberti agisce infatti sulla superficie delle cose, spezzando la traiettoria tra osservatore e osservato, tra fruitore e opera: l’attenzione è spostata sul vuoto che li divide, nel nulla in cui si costituisce la visione. È in questo spazio, secondo l’artista, che si crea la possibilità di un rapporto d’affezione con l’oggetto: in esso risuonano il vissuto, la memoria, l’esperienza, ovvero ciò che siamo, mediando il nostro sguardo. Non è mai la cosa in sé, ma la cosa che noi vediamo.

La mostra è accompagnata da un poster in tiratura limitata e da un catalogo con interventi critici di Elio Grazioli e Bianca Trevisan.

Giovanni Oberti (Bergamo, 1982. Vive e lavora a Milano) ha studiato presso l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, dove si è diplomato nel 2006. Ha tenuto diverse mostre personali in Italia e all’estero tra cui: Laghi di aceto, TILE project space, Milano, 2016; Onorarono, Munich Kunstverein, a cura di Chris Fitzpatrick, Monaco di Baviera, 2015; I fiori in tasca, Galleria Enrico Fornello, Milano, 2012; 8, con Elio Grazioli, a cura di Chiara Agnello, Careof, Milano, 2010; Placentarium, a cura di Marinella Paderni, Galleria Placentia Arte, Piacenza, 2009. Tra le mostre collettive ricordiamo: Panorama, Fondazione del Monte, a cura di Claudio Musso, Bologna, 2019; Dalla luna ai piedi, con Andrea Zucchini, Current, Milano, 2018; Toute première fois, 22 Visconti, a cura di Francesca Napoli e Armelle Leturcq, Parigi, 2016; The excluded third, included, a cura di Postbrother, Emanuel Layr Gallery, Vienna, 2014; Veerle, a cura di Chris Fitzpatrick, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2013; SC13, a cura di Chris Fitzpatrick, San Fracisco, 2010; Il raccolto d’autunno è stato abbondante, a cura di Chiara Agnello e Milovan Farronato, Careof e Viafarini, Milano 2009.