Francesco Balsamo – Come II Atto
Ritmo presenta il secondo atto di COME, un progetto di Francesco Balsamo presso lo spazio White Garage.
Comunicato stampa
Ritmo presenta il secondo atto di COME, un progetto di Francesco Balsamo presso lo spazio White Garage.
Un foglio di carta è un sismografo, un accogli-mano, uno spazza-tempo, è tutto lì e allo stesso tempo non è vero, è atto a sparire, allora i disegni sono armi per fantasmi, un manifestarsi del mimo, del vestito e del fumo.
– Tobia S. Conti.
Nel primo atto del COME, il video compie l’azione, agisce la scena disegnata, animata, che dalla carta si fa video, e viceversa. Tutto a matita e dipinto di nero, come possibilità remota, e futuribile.
Un teatro immaginato, immaginario che mette in scena il “teatro animale”, e i suoi come.
Campo che non prevede che un ciclo fatto di ripetizioni e uno spazio, quello del disegno, tra l’umano e l’inventato. Come se i due – l’umano e l’inventato – non potessero che appartenersi.
Il disegno sa come fare col tempo proprio e improprio, regolato e alterato.
Il teatro della poesia. Entrambi minuscoli, un minuscolo nel minuscolo.
“Bene se senti il vento, però anch’esso deve sentire te” (Paul Celan).
Sin dai suoi esordi Francesco Balsamo si muove nell'ambito di una creatività composita, dove si affiancano disegno e scrittura in versi. Il disegno è stato (in parte è ancora) il primo “principio di funzionamento” della sua testa, fino a quando scopre che le parole sono i segni più misteriosi e imprevedibili. Tenta da quei primi momenti di coniugare disegno e scrittura, ma riesce solo ad alternarle come pratiche nel corso dei suoi anni di apprendistato. Apprendistato che non si è ancora concluso.