Dinamogrammi
Mostra collettiva.
Comunicato stampa
Si intitola DINAMOGRAMMI. CORPO_MENTE_IMMAGINARIO_IDEOLOGIA_DESIDERIO, la mostra che si inaugura alla Galleria Michela Rizzo, Venezia, sabato 7 dicembre alle ore 12. Una rassegna in cui la neo-avanguardia di Nanni Balestrini, Irma Blank, León Ferrari, si confronta con la contemporaneità dei tracciati scritturali e delle mappe labirintiche di Giorgia Fincato e quella delle analisi iconologiche della violenza nella cultura laica e religiosa occidentale, attuate nelle sculture in filo di alluminio di Matthew Attard, autore anche dei tracciati dell’occhio durante la visione, praticati con la tecnica innovativa dell’eye tracking. Attard è stato appena selezionato per il programma di PhD in Art Practice all' Edinburgh College of Arts.
Il termine di derivazione greca Dinamogramma, che intitola la mostra, evidenzia il comune denominatore che connota artisti e opere, quello cioè di un’energia dinamica del gesto scritturale che lo rende performativo, inducendo lo spettatore a percepirne la motivazione mentale, l’azione fisica, la pulsione psichica, la reazione neurale, materializzandolo poi nella finale traccia segnica. Di Nanni Balestrini sono esposte opere iconico-scritturali di denuncia e protesta, di lotta e militanza, realizzate/elaborate in un ampio arco temporale. Degli anni Ottanta, durante l’esilio politico in Francia, sono ancora i suoi acquarelli di calligrafie corsive e liquide e i pastelli gestuali su carta. Irma Blank, figura di rilievo internazionale sull’area della Scrittura visuale, presenta lavori attuali, reinventandosi, in seguito ad un improvviso freezing motorio, in un andamento scritturale a penna in colore blu, rosso o nero su pagine di carta da lucido, singole o in sequenza. Ora, l’abilità manuale della destra si trasferisce su quella vergine della sinistra, in un gesto che si proietta sulla linearità della traccia come percorso sul terreno, mettendo in coincidenza il tempo con il movimento, la vita con l’opera. León Ferrari (artista nato nel 1920 e morto nel 2013 a Buenos Aires), è un primario esponente del movimento Concettuale nello scenario dell’arte contemporanea latino-americana. Eclettico in direzione sperimentale, l’artista italo-argentino ritorna, con questa mostra, in quella Venezia che lo ha premiato con il Leone d’Oro nella Biennale 2007, che nel 2008 è presente con una personale nella Galleria Michela Rizzo, allora nella sede di Palazzo Palumbo Fossati. La ricerca di León Ferrari approfondisce il potenziale espressivo, comunicativo, irriverente, della scrittura semantico/asemantica, calligrafica ed epistolare, della Mail-Art, in particolare nell’arco anni Sessanta/Settanta, aprendosi poi a esperienze d’installazione e azione performativa. In mostra, arrivati dall’America, inchiostri blu su carta e cartone, collage di riletture bibliche in chiave erotica orientale, pittura su fotografia laser, miniscultura dipinta di un aereo Bombardero, sequenza di eliografie in cui accosta ai letraset suoi disegni, creando convivenze labirintiche tra persone, animali, vegetazione, insediamenti abitativi, con rimandi alle derive psico-geografiche del Situazionismo débordiano.
V.C.