Thomas Jorion – Veduta
La mostra intraprende un viaggio a ritroso attraverso il lungo operato artistico di Jorion.
Comunicato stampa
« Les idées que les ruines réveillent en moi sont grandes. Tout s’anéantit, tout périt, tout passe. Il n’y a que le monde qui reste. Il n’y a que le temps qui dure.» Diderot
«Le idee risvegliate in me dalle rovine sono grandiose. Tutto si annulla, tutto perisce, tutto passa. Resta solo il mondo. Resta solo il tempo».
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Dall’11 dicembre al 31 gennaio 2020 gli spazi della galleria Podbielski Contemporary ospitano la personale di Thomas Jorion, Veduta.
La mostra intraprende un viaggio a ritroso attraverso il lungo operato artistico di Jorion, partendo da alcuni scatti tratti da Silencio (2011-2013), esplorazione suggestiva di luoghi dimenticati dalla società umana, passando per Vestiges d’Empire (2013-16), progetto fotografico legato ai lasciti del colonialismo francese, per poi approdare all’inedito Veduta (2009-2019), composto da una serie di scatti che disvelano i molteplici volti di un’Italia inedita e sconosciuta.
In Silencio la lente di Jorion immortala luoghi emblematici caduti nell’oblio, in cui la natura ha lentamente preso il sopravvento sull’operato dell’uomo. Palazzi dimenticati, una centrale nucleare dismessa, monumenti eroici devastati, una sala da ballo di un albergo termale che rievoca i fasti del passato: le sue foto ridonano vita a una serie di luoghi fatiscenti ma, al tempo stesso, caratterizzati da un’aura appena percettibile.
Vestiges d’Empire, affronta un delicato capitolo della storia francese: il periodo del colonialismo. Durante i due anni di viaggio attraverso le ex colonie– in città come Casablanca, Pondicherry e Shanghai, fino all’isola del Madagascar, Algeri, Louisiana e Port-au-Prince-, con una macchina fotografica analogica di grande formato 4x5 e pellicola a colori, Jorion ha documentato le rovine dell’ascesa e del declino di questo impero, raccontando le storie che hanno caratterizzato l’edificazione di questi luoghi, nati dall’incontro-scontro di popoli, culture e tradizioni.
A concludere il percorso espositivo troviamo Veduta, che racchiude una serie di scatti realizzati tra 2009 e 2019, in occasione di un grand-tour lungo la penisola italiana. Anche in questo caso ci immergiamo in un’Italia costellata di luoghi intrisi di un magnifico decadentismo. Le persiane chiuse di una sala da ballo, una stanza affrescata, una masseria abbandonata: la natura riprende spazio in questi luoghi sospesi nel tempo.
Thomas Jorion fa del tempo un elemento fondamentale e ci racconta, attraverso i suoi scatti silenziosi, un’altra storia, pone degli interrogativi sul nostro rapporto con la vita, il tempo e la memoria.
Questi luoghi deserti dove l'uomo era presente, ma ormai non lo è più, mettono in discussione lo spettatore stesso: siamo noi gli autori ed attori di questo abbandono? Siamo testimoni del nostro passato, o di cosa succederà?
La mostra vedrà l’esposizione di dodici fotografie selezionate dalle diverse serie di Thomas Jorion, ripercorrendo così la parabola temporale dei suoi viaggi.
Una monografia verrà pubblicata dalla casa editrice La Martinière a ottobre 2020. Il libro include alcuni scatti inediti provenienti dalla serie Veduta.
Thomas Jorion
Nato a Parigi nel 1976 dove vive, Thomas Jorion viaggia attraverso il mondo per catturare le sue singolari vedute. Autodidatta, concepisce le sue fotografie a luce naturale usando una macchina fotografica analogica di formato 4x5, catturando luoghi caduti in rovina e abbandonati. Nel 2013, la casa editrice la Martinière ha pubblicato Silencio, una raccolta di diverse serie di Jorion, tra cui si menzionano L’altra America, Konbini, The Quest of the soviets, Palais Oubliés e molte altre.
Dal 2013 al 2016, Thomas Jorion ha concentrato la sua indagine fotografica sulle ex colonie francesi. Nel 2017 la casa editrice La Martinière, ne ha pubblicato una monografia: Vestiges d’empire, presentata in occasione della sua partecipazione a Paris Photo.