Il successo di una nuova testata culturale si misura o no dal numero dei commenti sul suo sito? Avendone totalizzati 1200 in un mese, speriamo vivamente di sì…
In realtà, a parte tutto, non lo sappiamo. Non lo sappiamo proprio quale può essere la percentuale di “successo”, di “influenza”, di “interesse” e di “importanza” che un commentario vivace può conferire al concetto di successo per un nuovo sito web dalle grandi ambizioni. Quello che sappiamo è che sicuramente ci fa piacere avere il […]
In realtà, a parte tutto, non lo sappiamo. Non lo sappiamo proprio quale può essere la percentuale di “successo”, di “influenza”, di “interesse” e di “importanza” che un commentario vivace può conferire al concetto di successo per un nuovo sito web dalle grandi ambizioni. Quello che sappiamo è che sicuramente ci fa piacere avere il problema dei “troppi” commenti piuttosto che avere il problema dei “pochi” commenti. Voi chiamateci superficiali, ma questa è la verità: lo tsunami di interventi dei lettori non ci dispiace affatto. Ci dimostra partecipazione, voglia di scrivere, intervenire, far parte di una nuova avventura editoriale che vuole pigliarsi un ruolo e un compito nel piccolo mondo culturale di questo paese.
C’è poi una questione di qualità. E qui la sorpresa è ancora maggiore: in questo i commenti, salvo qualche inevitabile caduta di stile, qualche eccesso e accanimento (a proposito, ma la volete piantare di far cagnara sotto l’articolo di Cramerotti su Luca Rossi oppure no!?), sono assssssai superiori alla media. Dibattiti interessanti, complementari alle notizie pubblicate, interventi che qualcuno di noi, qui, in redazione ha definito “adulti”.
Aprile è il primo mese pieno di Artribune (born 16 marzo 2011). In questo primo mese pieno abbiamo inanellato oltre 40 commenti al giorno. Più di 1200 in tutto. A firma dei “commentatori di professione”, che ci onoriamo di ospitare, ma anche di guest star (grazie a Facebook firmarsi con nome e cognome è sempre meno considerato sconveniente, per fortuna) del settore e non del settore. Che dire… Grazie a tutti e continuate a partecipare, stimolare, a sollecitare, a criticare quello che facciamo.
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