Mutina assegna il suo “non-premio” all’artista-viaggiatore giapponese Shimabuku
This Is Not a Prize rientra tra le iniziative promosse dall’azienda italiana per sostenere gli artisti più promettenti del panorama contemporaneo. Il vincitore dell’edizione 2019 è stato scelto per il suo linguaggio poetico
Mutina – uno dei brand italiani d’eccellenza attivo nella produzione di ceramiche per interni – prosegue il suo impegno per l’arte contemporanea con la quarta edizione di This Is Not a Prize. Il “non-premio” che l’azienda assegna ogni anno per promuovere gli artisti più promettenti del panorama contemporaneo è stato vinto quest’anno dall’artista giapponese Shimabuku (Kobe, Giappone 1969), presentato durante una cerimonia di consegna nei suoi spazi a Fiorano, in provincia di Modena, alla presenza della commissione e delle gallerie Air De Paris di Parigi e Zero di Milano, che rappresentano l’artista.
MUTINA FOR ART
This Is Not a Prize è una delle iniziative di Mutina for Art, un progetto ampio che include anche MUT — lo spazio espositivo all’interno della sede dell’azienda — e Dialogue — un programma di collaborazioni con artisti, gallerie, partner e istituzioni artistiche internazionali. Con This Is Not a Prize, Mutina si propone di seguire il vincitore per l’intero anno seguente, sopportandone un progetto futuro in maniera flessibile, con un approccio che sia costruttivo e positivo per lo sviluppo del lavoro dell’artista. Come nel caso dell’artista americano Liz Larner, il vincitore della scorsa edizione annunciato durante FIAC di Parigi: avrà una mostra sostenuta da Mutina alla Kunsthalle di Zurigo nel giugno 2020. Il vincitore dell’edizione 2019 del premio promosso da Mutina è appunto Shimabuku.
CHI È SHIMABUKU
Nato a Kobe, in Giappone nel 1969 e residente a Osaka, da bambino voleva diventare un poeta o una guida turistica. Laureato all’Osaka College of Art e al San Francisco Art Institute, Shimabuku è un artista-viaggiatore che, attraverso incontri e deviazioni di significato, sfida i confini tra realtà e immaginazione. Le sue installazioni, sculture, disegni, scritti, fotografie e video derivano da esperienze, storie e aneddoti in cui interagisce con il mondo vivente – con persone, animali e piante – o con il mondo minerale. Imprevedibili e talvolta assurdi, i progetti di Shimabuku creano nuove situazioni segnate da azioni o eventi semplici, nati da scambi di umanità, di ascolto ed empatia. L’artista è stato selezionato da una giuria composta da Sarah Cosulich (curatore, Mutina for Art), Bart van der Heide (curatore e regista, Museion Bolzano), Barber & Osgerby (designer), Ambra Medda (esperta di design e giornalista) e Massimo Orsini (CEO Mutina) che ha così motivato la scelta: “Quest’anno, il premio è stato assegnato all’artista giapponese Shimabuku, grazie al carattere unico del suo linguaggio artistico: le sue opere sono incontri poetici, situazioni inaspettate che ribaltare la nostra percezione del mondo e che trasportano gli spettatori in una nuova realtà, fatta di sorpresa e incanto”.
–Claudia Giraud
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