Sono in ritardo, sono in ritardo!
Alice e il favoloso mondo delle meraviglie. E tutto quel che ha generato nell’arte visiva, dalle origini ai giorni nostri. Una mostra visionaria al Mart di Rovereto. Da vedere fino al 3 giugno, prima che prenda il volo in direzione Tate Liverpool prima, Kunsthalle di Amburgo poi.
Che Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio avessero influenzato molti artisti era noto, ma forse pochi si aspettavano che i libri di Lewis Carroll fossero stati d’ispirazione per una produzione di cui il Mart di Rovereto riesce a dare una panoramica che va dalle origini alle contemporanee correnti artistiche, a dimostrazione di una tendenza che non mostra a tutt’oggi segni di stanchezza.
Non è un caso che l’arte che più ne ha subito il fascino sia quella visiva, considerando l’importanza che ebbero le illustrazioni originali della prima edizione, disegnate da Sir John Tenniel, qui esposte. Carroll era affascinato dal potere dell’immagine: il romanzo era concepito per essere illustrato e l’autore stesso realizzò i disegni del manoscritto originale. Lo scrittore era più che un semplice appassionato anche della fotografia, arte che nasce in quegli anni: acquistò così una macchina fotografica con cui realizzò circa 3mila scatti, una vasta produzione nella quale immortalò la stessa Alice e talvolta amici pittori, tra cui Dante Gabriele Rossetti e Millais, fra i primi artisti a omaggiare nelle loro opere il mondo di Carroll.
L’immaginario dello scrittore ebbe riscontro nei settori più diversi, e ispirate ad Alice e ai suoi personaggi si possono osservare anche carte da parati, tazzine e giochi di carte. Un’influenza più dirompente si riversò nei surrealisti dei quali, nell’esposizione, spiccano lavori di autori come Dalí ed Ernst.
Subì il fascino del romanzo di Carroll pure la cinematografia, qui rappresentata da una raffinata selezione, all’interno della quale spicca un filmato di e con Walt Disney e uno di René Magritte.
Il passo successivo è negli Anni Sessanta e Settanta con la psichedelia e una diversa idea del rapporto fra realtà e immaginario: fra queste opere risaltano quelle di impronta optical di Adrian Piper. Peccato non venga considerata l’influenza sulla musica, altrimenti avrebbero trovato il loro posto brani come il lisergico White Rabbit dei Jefferson Airplane.
La mostra si chiude con la produzione contemporanea ispirata ad Alice o a tematiche che hanno a che vedere con l’immaginario fantastico, con il “doppio” e con percezioni di realtà oniriche. Risaltano qui le cinque fotografie di Francesca Woodman, installazioni in cui si porta il visitatore a perdere la cognizione della tradizionale spazialità, e i collage di Liliana Porter che, disaggregando le illustrazioni originali dell’opera di Carroll, ne comprova e ne afferma l’assodata iconicità e l’indissolubilità con il testo letterario.
Gianmarco Caselli
Rovereto // fino al 3 giugno 2012
Alice in Wonderland
a cura di Christoph Benjamin Schulz e Gavin Delahunty
Catalogo Electa
MART
Corso Bettini 43
800 397760
[email protected]
www.mart.trento.it
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