Nasce a Torino Dr Fake Cabinet. Dalle ceneri di Freaks Cabinet uno spazio di rivolta in centro
Un nuovo progetto (temporaneo) degli stessi ideatori della galleria nella toilette, l’artista Pablo Mesa Capella e il collezionista Marco Albeltaro. In attesa di un grande spazio, con main, project e bookshop
Solo un anno fa nasceva Freaks Cabinet, un progetto realizzato nella toilette di GSF Contemporary Art, lo spazio di Riccardo Costantini della omonima galleria torinese di via Giolitti, gestito in società con il collezionista biellese Marco Albeltaro, con sede nei prestigiosi locali della Galleria San Federico, l’edificio commerciale degli anni ’30 che sorge tra via Roma e Piazza San Carlo. Ora, entrambi i progetti non ci sono più. Al loro posto, sta, invece, per nascere Dr Fake Cabinet, uno “spazio di rivolta”, grazie all’iniziativa degli stessi ideatori di Freaks Cabinet, l’artista Pablo Mesa Capella e il collezionista Marco Albeltaro che così ci raccontano la sua genesi.
LA STORIA, A PARTIRE DA GSF CONTEMPORARY ART
“Chiusa l’esperienza di GSF Contemporary Art e di conseguenza quella di Freaks Cabinet, io e Pablo Mesa Capella, che ci eravamo inventanti Freaks, abbiamo deciso di proporre questo spazio, per ora temporaneo, in cui affollare 22 artisti in una mostra che avrà un allestimento molto provocatorio, delirante e la mostra si comporrà pezzo dopo pezzo come è stato composto Frankenstein. Sono tutte opere “toste”, per così dire, per temi, tecniche, impostazione”. Tra gli artisti coinvolti nella mostra inaugurale che si apre il 16 dicembre per proseguire fino al 31 dicembre, figura, per esempio, Andrea Villa, l’ignoto giovane “Banksy torinese” – protagonista di una recente personale da Riccardo Costantini – che è solito comparire tra le notizie salienti di giornali e social, grazie ai manifesti di satira politica che spuntano per le strade di Torino. Qual è la filosofia di questa galleria? “Dr Fake Cabinet si propone come uno spazio alternativo alla musealità così come la si intende oggi: una anti-galleria che prende il sopravvento rivelando contraddizioni, mettendo in scena l’arbitrarietà della bellezza”, spiegano gli ideatori.
COME NELL’INCUBO DI MARY SHELLEY
“Come nell’incubo di Mary Shelley, in cui sognò per la prima volta Frankenstein, lo spazio espositivo diventa il luogo in cui ci si immagina l’impensabile e l’artista, proprio come il Dr Victor Frankenstein, sceglie di abbandonare al destino la sua creatura dopo averla creata”. Uno spazio, però, con una precisa idea commerciale: “Ci rivolgiamo a collezionisti che non abbiano paura di osare”, interviene Pablo Mesa Capella, “che vogliano andare oltre gli schemi del quadretto pronto per essere appeso nel soggiorno di casa”. Per ora Dr. Fake Cabinet prenderà dimora in uno spazio temporaneo nel centro storico di Torino, poi si vedrà, come ci anticipa Albeltaro: “Sto cercando un grande spazio in città per aprire una galleria che sappia ospitare uno spazio main, una project e un bookshop. Nell’attesa, con Pablo Mesa Capella, ho pensato a questo piccolo spazio un po’ surreale nel pieno centro della città, in via San Francesco da Paola 12. Poi il progetto si sposterà nella galleria che sto cercando… quindi il programma è una sorpresa continua”.
-Claudia Giraud
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