Prendi un taccuino, mettilo in mano a un artista e spediscilo per il mondo. Moleskine d’autore, in viaggio con AtWork. Dal mare magnum del web fino alle calde dune di Dakar

Quante volte l’avete tenuta tra le mani, fedele compagna di viaggio, perfetta alleata durante appuntamenti di lavoro, conferenze, opening? Per non dimenticare un nome o un indirizzo, per segnarsi le parole da non smarrire, per fissare impressioni a caldo, per archiviare memorie. Schizzi, scritti, appunti. Tutto su quel taccuino con l’inconfondibile cover nera fermata da […]

Quante volte l’avete tenuta tra le mani, fedele compagna di viaggio, perfetta alleata durante appuntamenti di lavoro, conferenze, opening? Per non dimenticare un nome o un indirizzo, per segnarsi le parole da non smarrire, per fissare impressioni a caldo, per archiviare memorie. Schizzi, scritti, appunti. Tutto su quel taccuino con l’inconfondibile cover nera fermata da un elastico. Piccola, da poterla tenere in tasca o nella microbag da sera; cool, come quegli oggetti-icona che non tramontano mai; utile, come il più antico e semplice degli accessori. Tutti pazzi per la Moleskine, verrebbe da dire. Perché tutti, almeno una volta nella vita, l’hanno desiderata, comprata, utilizzata.
Ed è accaduto spesso che le mitiche Moleskine abbiano incontrato l’arte e gli artisti. Nell’intimità del quotidiano, per accogliere disegni e bozzetti, ma anche all’interno di specifici progetti curatoriali. Come nel caso di AtWork, curato da Katia Anguelova e presentato dalla giovane fondazione non profit lettera27: ed eccoli i taccuini d’artista, opere uniche in cui sono raccolte storie e immagini, a volte trasformate in vere e proprie sculture, spesso utili a svelare piccoli passaggi del processo creativo, dalle note di carattere documentaristico, ai disegni preparatori, agli studi. Qualche nome, tra i 56 coinvolti? Nicola Grobler, Lauren von Gogh, Roberto Paci Dalò, Pascale-Marthine Tayou, Enzo Umbaca, Luca Vitone, James Webb, Gionata Gesi Ozmo, Luigi Presicce, Sue Williamson.

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Moleskine d'artista

AtWork, concepito come terreno di gioco e sperimentazione, inizia il suo percorso con una mostra online – www.atwork27.org – che presenta i primi taccuini donati dagli artisti; la versione “reale” è invece visitabile presso l’Istituto Bulgaro di Cultura di Amburgo, per poi proseguire, secondo un modello itinerante e complesso, in diverse accademie d’arte e location around the world. Non solo mostre ma anche e soprattutto workshop e incontri: un dispositivo online che cresce, si espande, mirando a creare zone di contatto e di scambio. A Dakar, per esempio, giovani e studenti prendono parte, tra l’8 e il 9 maggio, a un laboratorio guidato dall’artista senegalese Kan-Si e organizzato in partenarship con Ker Thiossane: ai partecipanti si chiede di immaginare i taccuini come punto di partenza per riflettere sui temi della libertà d’espressione, della proprietà intellettuale e della circolazione della conoscenza. Creatività e impegno sociale, per un format che intriga e punta sulla leggerezza, la poetica del viaggio e la velocità della comunicazione.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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