Some Weird Sins. La malinconia della neve secondo Bruno Marrapodi
Un video d'artista nato da un residenza sul tema del rapporto tra immagini e letteratura. Bruno Marrapodi ha creato un'animazione di due minuti che racconta un paesaggio freddo e malinconico. Con una colonna sonora molto evocativa
Curiosa e stimolante dev’essere stata la residenza che a novembre 2018 ha riunito un pugno di artisti all’Espronceda Institute of Art & Culture. Residenza che aveva come filo conduttore il confronto con La neve era sporca (1948) di Georges Simenon, facendo aleggiare la domanda specifica e al contempo generale di come le arti visive possano confrontarsi con la letteratura, che è poi il secolare tema dell’ecfrasi e del suo opposto. Ne hanno poi ancora parlato per un anno, artisti come Annika Larsson e Alice Guareschi e Bruno Marrapodi, fino alla mostra – sempre curata da Valentina Casacchia – che a novembre ha chiuso il ciclo, durante il festival Loop nella capitale catalana. Marrapodi ha dato vita a questo video di due minuti e mezzo, come di consueto asciutto e malinconico, con edifici che occhieggiano, a metà strada fra creature di Philip Guston e un minaccioso Totoro di Hayao Miyazaki. Sullo sfondo – o forse in primo piano – una chitarra che potrebbe essere suonata da Bill Frisell. Musica importante, sempre, per Marrapodi, e importante anche per il romanzo di Simenon: furono infatti proprio queste pagine a permettergli di “sfondare” in Inghilterra, e la traduzione dal francese è opera della moglie di Edgar Varèse, gigante della “classica contemporanea” e fra i pionieri dell’elettro-acustica.
– Marco Enrico Giacomelli
Bruno Marrapodi – Some Weird Sins
soundtrack by Elio Marrapodi
animation and editing by H3ml0ck
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati