Produzioni cinematografiche e televisive legate al mondo dell’arte: le migliori del 2019
Da Tintoretto a Frida Kalho, dalle leggi razziali alle donne più valorose di sempre: le produzioni tv e cinema nel 2019 hanno affrontato grandi personaggi e tematiche, e noi vi raccontiamo quali sono state le migliori
Salutiamo il 2019 ricordando le migliori produzioni passate sul piccolo e grande schermo portando all’attenzione del pubblico argomenti legati all’arte, al cinema, al design e a tutta la scena creativa. Documentari, serie tv e programmi di divulgazione sono state in grado di riportare al presente vicende e grandi figure del passato, oppure far chiarezza su tematiche attuali. Il tutto, affiancando l’apporto scientifico e la voce di grandi personaggi di oggi. Dal tentacolare Netflix alle pluripremiate produzioni d’eccellenza di Sky Arte, tutto il meglio del 2019.
– Margherita Bordino e Giulia Ronchi
VALOROSE DI SERENA DANDINI
La creatività femminile è stata al centro della produzione di Sky Arte: Valorose, condotto da Serena Dandini (conduttrice già impegnata in quest’ambito con iniziative come il festival da lei ideato Il Tempo delle Donne) racconta della vicenda umana e artistica di sei autrici che si sono distinte in vari settori come cinema, letteratura, arte e politica, dando un apporto personale e unico. La prima puntata, andata in onda sul canale satellitare tematico venerdì 18 ottobre 2019, ha aperto il sipario sulle figure di Nellie Bly (prima reporter d’assalto della storia del giornalismo) e la regista Alice Guy, narrate rispettivamente da Barbara Stefanelli e Valeria Golino. Hanno fatto seguito Grazia Deledda, narrata dalla scrittrice sarda Michela Murgia, la patriota Cristina Trivulzio di Belgiojoso, le cui gesta sono state ricordate dalla sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, Anna Pvlova, affermatasi a cavallo tra Ottocento e Novecento, come una artista assoluta in grado di scardinare lo stereotipo di mera esecutrice di coreografie ideate da menti maschili, con la giovanissima danzatrice Nina Bottacin come ospite della conduttrice Serena Dandini. L’ultima puntata è stata dedicata a Vanessa Bell, sorella di Virginia Woolf, ricordata in studio attraverso le parole della scrittrice Chiara Valerio.
ABSTRACT: THE ART OF DESIGN 2 CREATA DALL’EX CAPOREDATTORE WIRED SCOTT DADICH
Abstract: The Art Of Design ha una seconda stagione altrettanto coinvolgente come la prima e disponibile da settembre 2019 su Netflix. Questa volta si tratta però di meno puntate, 6 per la precisione. Una narrazione fortemente incentrata sul design attuale e percorsa attraverso sei influenti designer. Come e quanto il design influenza le nostre vite? Una serie documentaristica che riflette sulla bioarchitettura e anche sui caratteri tipografici. Le sei voci a cui sono dedicate le singole puntate sono: Olafur Eliasson, che crea coinvolgenti installazioni sensoriali, e il suo sole artificiale è esposto alla Tate Modern; la professoressa Neri Oxman che al MIT Media Lab crea nuovi materiali che imitano la natura; Ruth E. Carter che racconta storie attraverso le sue immagini e spesso fa incursioni nel cinema – ha collaborato con Spike Lee e ha vinto un Oscar con il suo costume afro-futuristico per Black Panther; Cas Holman, fondatrice dell’azienda di giocattoli Heroes Will Rise, che realizza strumenti e oggetti progettati per ispirare bambini (e adulti) a giocare in modo creativo; Ian Spalter che spiega il processo di sperimentazione dei nuovi prodotti; Jonathan Hoefler, conosciuto come esperto di orologi vintage, che spiega il suo lavoro all’interno di Apple e molto altro.
HITLER CONTRO PICASSO E GLI ALTRI DI CLAUDIO POLI
“L’arte per loro era più che uno strumento. Era un’arma”. Così viene detto in Hitler contro Picasso L’ossessione nazista per l’arte, prodotto da Nexo Digital e 3D Produzioni con la partecipazione di Sky Arte, il film che racconta il rapporto dei nazisti con l’arte. Il documentario, diretto da Claudio Poli, con la partecipazione di Toni Servillo e la colonna sonora originale di Remo Anzovino, guida per la prima volta il pubblico alla scoperta del Dossier Gurlitt, di rari materiali d’archivio, dei tesori segreti del Führer e di Goering. Dalla mostra del 1937 che marchiava a fuoco la cosiddetta “Arte Degenerata”, – le cui opere vennero poi vendute all’asta e usate come merce di scambio per acquistare lavori in linea con quella del regime – ai sistemici saccheggiamenti subiti in tutta Europa. Tra gli artisti trattati Max Beckmann, Paul Klee, Oskar Kokoschka, Otto Dix, Marc Chagall ed El Lissitzky. Qui il trailer.
FRIDA VIVA LA VIDA DI GIOVANNI TROILO
Un fascino inestimabile, una eroina del nostro tempo. Quando si tratta di Frida è impossibile restare impassibili e non curiosi. Giovanni Troilo presenta al Torino Film Festival un documentario su questa incredibile e tormentata artista, Frida Viva la vida. Un film che non si limita a raccontare la sua arte ma scava nei motivi per cui essa è stata così viva e divisa tra colori esaltanti e racconti visivamente drammatici, per lo più legati alla vita stessa della pittrice. Frida Viva la vida porta lo spettatore nella terra natia di Frida, nella sua casa, nei luoghi a cui lei era fortemente legata, in cui ha creato, ha amato e ha sofferto. Un film che mostra bene la vulnerabilità di questa donna e moglie che con coraggio ha affrontato una vita molto difficile seppur importante. Tra le testimonianze anche quella della nipote diretta di Frida che affida al racconto un aspetto e una sensazione più intima e coinvolgente. La voce di Frida è invece affidata a una graffiante Asia Argento, in parte voce fuori campo e in parte presente fisicamente e interpretativa del dolore che afflitto la pittrice. Frida Viva la vida è un quindi film documentario che mette in luce le due anime di Frida Kahlo: da una parte l’icona, pioniera del femminismo contemporaneo, e dall’altra l’artista libera volontariamente dalle costrizioni di un corpo martoriato. Distribuito da Nexo Digital.
TINTORETTO. UN RIBELLE A VENEZIA DI MELANIA MAZZUCCO
Sartre lo definiva “il primo regista della storia”. E Sky Arte gli ha dedicato un docu-film, ideato da Melania G. Mazzucco con la voce narrante di Stefano Accorsi e la partecipazione straordinaria di Peter Greenaway (autore di film come Il ventre dell’architetto, Lo zoo di Venere e I misteri del giardino di Compton House). In occasione del cinquecentesimo anniversario della sua morte Tintoretto. Un ribelle a Venezia, racconta la vicenda di Jacopo Robusti, in arte Tintoretto, attraverso una Venezia che non abbandonò mai, neanche durante la terribile epidemia della peste. Un viaggio attraverso non solo i profili di grandi artisti suoi rivali come Tiziano e Veronese, ma anche nei luoghi veneziani ricchi di storia e inesauribile fascino, come l’Archivio di Stato a Palazzo Ducale, ma anche la Chiesa di San Rocco e Piazza San Marco. Il trailer del film.
IL PENSIERO CREATIVO DI JENNIFER BEAMISH E TOBY TRACKMAN
La creatività è forse la vera distinzione che c’è tra uomo e animale. Il pensiero creativo è un documentario firmato da Jennifer Beamish e Toby Trackman in cui il neuroscienziato David Eagleman indaga su cosa succede nella mente dell’uomo quando crea e come questa creazione ha origine. Il documentario parte da un concetto ben definito: “la creatività non è una prerogativa per pochi”. Facciamo un esempio. “Credo che la scienza sia intrinsecamente creativa”, dice Michelle Khine, nanotecnologa che è riuscita a portare avanti le sue ricerche grazie ad una brillante, è il caso di dire “geniale”, trovata. All’epoca in cui iniziò a lavorare sulle nanotecnologie, non c’erano abbastanza fondi per ottenere le attrezzature da laboratorio necessarie per permetterle di lavorare in scala microscopica, cosa ovviamente fondamentale nel suo campo di ricerca. In preda al panico e alla disperazione per il possibile fallimento della sua carriera, pensando a un gioco di quando era bambina in cui si avevano a disposizione delle specie di pellicole su cui si disegnava sopra e in un secondo momento venivano messe in un fornetto ottenendo delle miniature dalle perfette proporzioni. Questa idea di gioco trasposta in laboratorio le ha permesso di arginare il problema e di essere ancora più innovativa e con pochi fondi. Tra gli altri intervistati di Il pensiero creativo ci sono anche Bjarke Ingels, visionario architetto danese, fondatore del Bjarke Ingels Group; Robert Glasper, musicista; Michael Chabon, scrittore e fumettista; Tim Robbins, regista e attore.
1938 DIVERSI DI GIORGIO TREVES
A 80 anni dalla divulgazione delle leggi razziali, Giorgio Treves e Luca Scivoletto con la produzione di Roberto e Carolina Levi per la Tangram Film, realizzano un toccante documentario dal titolo 1938 Diversi. Il documentario, che propone interviste di saggisti e storici alternando dolorose testimonianze di chi quelle leggi le ha vissute sulla propria pelle, è stato presentato in anteprima alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, accompagnato per l’occasione oltre che dal regista anche dalla Senatrice Liliana Segre. 1938 Diversi è un film che non intende quindi omaggiare o celebrare. È un documentario che si prefigge lo scopo di svegliare gli animi su quanto è successo non tantissimi anni fa affinché non si ripeta più. Giorgio Treves analizza le cause di quella follia ideologica attraverso le parole di Mario Avagliano, Sergio Luzzatto, Liliana Picciotto, Alberto Cavaglion, Luciana Castellina, Michele Sarfatti, Marcello Pezzetti, Edoardo Novelli, Walter Veltroni. Mentre i devastanti effetti li lascia raccontare a chi non perderà mai la memoria: Rosetta Loy, di Alessandro Treves, di Roberto Bassi, di Bruno e Liliana Segre. Un documentario per ricordare un momento terribile, costruito accanto alla forma classica dell’intervista anche con altri linguaggi visivi, ovvero immagini fumettistiche.
FRIEDKIN UNCUT DI FRANCESCO ZIPPEL
Francesco Zippel, giovane selezionatore della Festa del Cinema di Roma, realizza un documentario incredibile e super cinefilo. Una intervista a William Friedkin e a chi con lui ha lavorato o dal suo cinema ha tratto ispirazione. Il documentario Friedkin Uncut è una vera perla del cinema contemporaneo. Il racconto di un cineasta anticonvenzionale che con i suoi film ha tenuto ammiratori e spettatori tutti con il fiato sospeso. In Friedkin Uncut il suo diretto protagonista è chiamato a riflettere su alcuni argomenti “caldi” come il bene e il male, la figura di Hitler e quella di Gesù. Personaggi e sensazioni che hanno mosso in tutto e per tutto il cinema del papa de L’esorcista. Francesco Zippel per completare il suo lavoro, il suo racconto, accanto allo stesso Friedkin raggiunge delle voci straordinarie, che tutte insieme formano un vero coro cinematografico, tra questi Francis Ford Coppola, Philip Kaufman, Damien Chazelle, Edgar Wright, Juno Temple, Matthew McConaughey, Quentin Tarantino, Dario Argento e Antonio Monda. Un documentario intelligente che mostra una grande passione, quella di chi il cinema lo fa, lo studia, lo comunica e lo custodisce.
IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ DI MARIO MARTONE
Il sindaco del rione Sanità dal palcoscenico al grande schermo. Il film diretto da Mario Martone, presentato in Concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia, vede nel cast Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo e Roberto De Francesco. Non si tratta solo del teatro che arriva al cinema, non è solo la “favola” di Eduardo De Filippo tanto cara al regista che trova sfogo con l’arte visiva, è qualcosa di più. Quel di più che solo Martone riesce a dare. È un racconto attuale che riguarda il patriarcato e il rispetto. Una piéces teatrale ambientata ai giorni nostri in cui astuzia e ignoranza trovano confronto e scontro. Lealtà, tradimento e libero arbitrio sono i tre pilastri che muovono il racconto sia in Eduardo sia in Martone, anche se quest’ultimo fa una scelta ben precisa, ringiovanire il suo protagonista di almeno vent’anni rispetto all’originale, Eduardo ne aveva infatti 60 al momento della messa in scena. È un nuovo modo di concepire il cinema. È il teatro che arriva al cinema senza troppo snaturarsi ma semplicemente adattandosi nei tempi e nei luoghi. Si tratta di una produzione Indigo Film in collaborazione con Rai Cinema.
CITIZEN ROSI DI DIDI GNOCCHI E CAROLINA ROSI
Citizen Rosi è prima di tutto una lettera d’amore di una figlia nei confronti del padre. Non è però da confondersi con un documentario sentimentale. È un film che porta alla riscoperta di un regista italiano gigantesco che con il suo cinema impegnato ha cercato di scuotere le coscienze di tanti. Citizen Rosi, doc firmato dalla giornalista Didi Gnocchi e da Carolina Rosi, ripercorre la filmografia di Francesco Rosi mostrando come con i suoi film ha raccontato la storia d’Italia. Lucky Luciano, Dimenticare Palermo, Salvatore Giuliano, La sfida, Le mani sulla città, Il caso Mattei, Cadaveri eccellenti, Cristo si è fermato a Eboli, Tre fratelli, Uomini contro, La tregua. Una lista lunga di film, di storie vicinissime al reale con cui Rosi ha avuto il coraggio di dire la sua in un periodo storico abbastanza complesso. Citizen Rosi è quindi un film preziosissimo: ricostruisce la nostra storia, ricorda un Maestro del cinema “di inchiesta”, ai giovanissimi permette di conoscere film che non passano più tanto spesso in televisione, e regala a tutti un inedito uomo, lo stesso Rosi che insieme alla figlia Carolina guarda e commenta alcuni dei suoi film. Immagini inedite girate prima della sua scomparsa nel 2015. Citizen Rosi è stato presentato alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia e non poteva che essere diversamente, in quanto la stessa Biennale nel 2012 gli aveva conferito il Leone d’Oro alla Carriera.
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