Straperetana d’inverno 2019. Il report della gara culinaria che ha coinvolto artisti e galleristi
I poster creati dagli artisti partecipanti invadono le bacheche del borgo di Pereto annunciando la nuova sfida culinaria dell'edizione invernale: 4 gallerie schierate con i loro pupilli. Arte e cucina, la battaglia ai fornelli
A Pereto non serve l’albero di Natale, i pacchetti regalo con le carte patinate e sgargianti, i maglioni alla Bridget Johns con annesse renne e pupazzi di neve, ma ci si augura buone feste a colpi di mestoli e forchettate da buongustai: nel piccolo paese abruzzese si è svolta infatti la seconda edizione della Sfida culinaria Winter Edition organizzata da Paola Capata, Delfo Durante e Saverio Verini. La competizione ha coinvolto 4 coppie, composte da gallerista e artista (lo scorso anno, invece, al posto dei galleristi hanno gareggiato i curatori): Beatrice Bertini (Ex Elettrofonica) con Marco Raparelli; Sara Zanin (Z2o) e Giovanni de Cataldo; Carla Chiarchiaro (ADA) e il giovanissimo bergamasco Diego Gualandris. Alla coppia Gabriele Gaspari (MAGAZZINO) Elisabetta Benassi, impossibilitata dalla febbre e dall’influenza stagionale, subentra lo staff della galleria Monitor e Matteo Fato, recentemente protagonista della mostra di inaugurazione della succursale peretana.
Tutti si rimboccano le maniche – chi grattugia il parmigiano, chi affetta peperoni e verdure, chi piange la cipolla -, si sorseggia vino e spumante in compagnia e si brinda agli affetti e alla magia dello stare insieme, nonostante la frenesia del mercato dell’arte, l’impellenza degli affari.
Dopo lo scrutinio della giuria imparziale di tutti i convitati risulta vincitrice la Melanzana alla parmigiana e zucchine con riduzione di basilico e crema di parmigiano di Z2o e De Cataldo, seconda l’altrettanto deliziosa Polenta Taragna e Fegatini di pollo di ADA e Gualandris, terzo il risotto alla zucca di Ex Elettrofonica e Raparelli e quarta la ricetta abruzzese Pipindun e ovo scelta da Paola Capata e Matteo Fato. Abbiamo intervistato gli artisti ospiti, ed è emersa la preziosità e la necessità di promuovere momenti di aggregazione e di confronto come quelli ideati sotto il segno di Straperetana.
Cosa significano per te queste iniziative?
Marco Raparelli: La possibilità di entrare in contatto in un contesto quasi familiare, non canonico, diverso da opening e conferenze. La nostra comunità è spesso autocelebrativa e chiusa, mentre iniziative come questa generano aggregazione, rapporti umani, nuove sintonie.
Giovanni De Cataldo: Mi ha fatto molto piacere partecipare a questa competizione, è bello vivere questi momenti con gente dell’ambiente, dove per una volta non si parla d’arte e di lavoro, è un buon modo per staccare stando insieme. Paola è stata il mio battesimo, la prima a coinvolgermi in una collettiva – la prima edizione di Straperetana – è una sorta di ritorno a Pereto.
Diego Gualandris: Io amo molto il cibo, mangiare mi rende felice! È stato divertente cucinare e soprattutto mangiare a Pereto. La polenta taragna con fegato di pollo che io e Carla abbiamo cucinato avrebbe certamente dovuto vincere però vabbè, pazienza!
Com’è partita la collaborazione con la tua gallerista?
Marco Raparelli: Ci siamo conosciuti durante la mia residenza all’Accademia americana nel 2010, è nata una complicità sul lavoro e a livello umano. Ex Elettrofonica mi ha subito sostenuto con la pubblicazione del libro Permafrost e poi nella mostra del 2012 Look Mommy I scribbled! Abbiamo sempre portato avanti progetti esterni alla galleria, l’ultimo nel 2016 alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. A gennaio uscirà un nuovo libro Human is a state of mind edito da Nero, come seguito della mostra Tutto quello che si muoveva intorno a noi era il vento.
Giovanni De Cataldo: Il mio rapporto con Sara, è più che ottimo, abbiamo iniziato una collaborazione circa due anni e mezzo fa, in seguito ad una visita al Pastificio Cerere organizzammo uno studio visit e mi chiese di partecipare ad una collettiva. Pochi mesi dopo feci una personale in galleria e Sara mi chiese se volevo essere rappresentato da Z2o.
Diego Gualandris: Conobbi Carla a una mostra nella sua galleria (L’isola portatile, a cura di Caterina Molteni) a cui ho partecipato l’anno scorso. Poi da quando sono a Roma ci siamo visti più spesso, la galleria è vicinissima al mio studio da Castro. Dovremmo fare più karaoke insieme.
Com’è il rapporto con la tua gallerista?
Marco Raparelli: Le caratteristiche che mi piacciono molto sia di Beatrice che di Benedetta Acciari, che è subentrata dopo nella realtà di Ex Elettrofonica, sono l’entusiasmo, la loro umanità, l’approccio informale. Beatrice è molto colta e alla mano, qualità che apprezzo molto nelle persone. Un approccio ed una freschezza che hanno generato un’empatia che va al di là del lavoro.
Giovanni De Cataldo: Sara mi ha sempre sostenuto in tutti i progetti, dal lato economico a quello morale, è una persona molto aperta, con la quale posso parlare senza filtri. Non abbiamo mai avuto attriti o discussioni, non siamo mai incappati nelle tipiche situazioni di stress e di rottura in cui si trovano spesso galleristi e artisti, intendo discordanze su progetti, perché non abbastanza vendibili e commerciabili, o rifiuto di investire risorse da parte della galleria per finanziare opere più dispendiose. Non faccio richieste particolarmente eccessive ma lei è molto disponibile a venirmi incontro generalmente.
– Giorgia Basili
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