Aprirà al pubblico entro la fine del 2020, in data ancora da stabilire: quello che è certo, è che sarà il primo museo in città dedicato alla fotografia storica. La decisione è giunta dopo che lo scorso 15 novembre il Consiglio Municipale parigino, ha concesso alla società NDLR / Photononstop la promozione e lo sfruttamento commerciale delle collezioni fotografiche Roger-Viollet e France-Soir. La nuova istituzione va a colmare una lacuna del pur ricco panorama parigino dedicato alla fotografia, ma sinora riservato a quella moderna e contemporanea, e al fotogiornalismo.
LE COLLEZIONI
La collezione Roger-Viollet consta degli archivi dell’omonima agenzia fotografica, e di quelli, più antichi, Léopold Mercier e Laurent Ollivier, acquistati dai coniugi Hélène Roger-Viollet (giornalista e attivista, negli anni Trenta, per il diritto di voto alle donne) e Jean Fischer, i quali, nel 1938, fondarono la Documentazione fotografica generale Roger-Viollet, oggi una delle storiche agenzie francesi. L’archivio contiene quasi sei milioni di fotografie, che abbracciano l’arco temporale dal 1858 al 2008. Infatti, lasciato in eredità alla città nel 1985, da allora è stato conservato presso la Bibliothèque Historique de la Ville de Paris, e aggiornato dalla stessa amministrazione comunale. L’altra collezione è invece costituita dall’archivio della storica testata France Soir, nata nel 1944 e che negli anni d’oro vide la collaborazione di Sartre, Gallo, Kessel, acquisita nel 2009 da parte di un oligarca russo vicino a Putin. Tuttavia, il patrimonio fotografico vanta circa sei milioni e mezzo di pezzi, anch’essi conservati alla Bibliothèque Historique. Entrambe i fondi saranno esposti al pubblico nell’iconica e storica boutique dell’agenzia Roger-Viollet, situata al numero 6 di Rue de Seine (sesto Arrondissement, sulla Rive Gauche): oltre alla collezione permanente, l’offerta per il pubblico includerà due mostre tematiche all’anno, e la vendita di riproduzioni a stampa delle foto d’epoca.
LA FOTOGRAFIA A PARIGI
Nella città che con Nadar vide nascere e svilupparsi la fotografia, fino a diventare una forma d’arte con Man Ray e i Surrealisti negli anni venti, molti sono i luoghi dove conoscere e ammirarne la storia. Ricapitoliamone un paio: dallo scorso febbraio una fondazione perpetua la memoria e la conoscenza del lavoro del grande fotogiornalista Henri Cartier-Bresson, e che, dopo una prima mostra dedicata alla compagna Martine Franck, ha recentemente riscoperto il doppio reportage in Cina del 1948 e del 1958. Ormai storica la Maison Européenne de la Photographie, fondata nel 1985 su iniziativa dell’amministrazione municipale che concesse all’associazione Paris Audiovisuel un primo spazio espositivo, l’Espace Photo, che lasciò nel 1996 per trasferirsi nel più ampio e prestigioso Hotel de Cantobre. A vocazione europea, la MPE si distingue per far conoscere alla città il lavoro di fotografi francesi e stranieri, e dedica non raramente spazio anche a fotografi italiani.
– Niccolò Lucarelli
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