Intervista all’ex direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori candidato alle Regionali
Il manager culturale bolognese, già “superdirettore” della Reggia di Caserta, si candida alle elezioni che si terranno in Emilia Romagna il prossimo 26 gennaio. Con un programma naturalmente incentrato sulla cultura. La videointervista di Massimiliano Tonelli
“Un buon amministratore deve considerare la complessità del settore, ma ci sono cose a cui tengo particolarmente, e una di queste è il modo di intendere la cultura dal punto di vista sociale. Da un lato, è la cultura che replica e conferma le disuguaglianze sociali rivolgendosi solo alla parte colta della popolazione, dall’altra la cultura che segue il dettato della costituzione, con politiche che promuovono una cultura orientata a tutti i cittadini”. Con queste parole Mauro Felicori, manager culturale bolognese ed ex “superdirettore” della Reggia di Caserta, spiega nella nostra videointervista idee, visioni e progetti che lo hanno spinto a candidarsi alle elezioni regionali che si terranno in Emilia Romagna il prossimo 26 gennaio, nella lista che sostiene l’attuale presidente uscente Stefano Bonaccini (del Partito Democratico).
MAURO FELICORI. DALLA REGGIA DI CASERTA ALLA POLITICA
Nato a Bologna, dove, laureatosi con lode in filosofia, si è poi specializzato in economia della cultura e politiche culturali, Felicori nel 2011 è stato direttore del Dipartimento economia e promozione della Città del Comune di Bologna, dove è dirigente dal 1986 e, in precedenza ha diretto l’Area Cultura, l’Istituzione Musei Civici, l’Istituzione Biblioteche civiche e il Settore Cultura e Rapporti con l’Università. Docente di gestione e organizzazione delle imprese culturali nell’Università di Bologna, è autore di numerose pubblicazioni in materia. Poi la nomina a Caserta, dopo il concorsone indetto da Dario Franceschini, mandato che si è poi concluso in anticipo in autunno 2018 invece che nel 2019 (delle cui vicende vi abbiamo parlato approfonditamente qui).
MAURO FELICORI CANDIDATO ALLE REGIONALI
Adesso per Felicori è in partenza una nuova avventura, con una visione ben precisa: cultura intesa come strumento sociale (“è ora che i nostri istituti culturali si occupino anche dei nuovi italiani, che hanno il diritto e il dovere di conoscere la cultura italiana ed europea ma anche il diritto di continuare a coltivare e tramandare la loro cultura”) e anche e soprattutto come volano per l’economia (“bisogna avere maggiore attenzione per la produzione e capire che la cultura è un’industria come tutte le altre. Lo devono capire quelli della cultura, iniziando così a leggerla in chiave economica, e anche quelli dell’economia”). Ecco la videointervista che il direttore di Artribune Massimiliano Tonelli gli ha rivolto.
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