Dialoghi sulla fotografia. Joan Fontcuberta e Paolo Gioli a Roma
Galleria del Cembalo, Roma – fino al 18 gennaio 2020. Ultimi giorni per visitare la mostra allestita alla Galleria del Cembalo: un dialogo fra due giganti della fotografia contemporanea.
La Galleria del Cembalo, uno dei rari spazi privati dedicati alla fotografia a Roma, si sviluppa lungo una sontuosa successione di sale affrescate, affacciate su uno stupefacente ninfeo all’interno di Palazzo Borghese: già solo per questo motivo, insomma, merita una visita. Nel caso dell’esposizione in corso, poi, la visita vale anche per la qualità del progetto, curato da uno dei due importanti artisti in mostra.
FONTCUBERTA E GIOLI
Joan Fontcuberta (Barcellona, 1955), nome di riferimento nel panorama internazionale della fotografia sia come artista che come docente e saggista, ha infatti scelto di combinare sei proprie serie di immagini con altrettante del poliedrico artista visivo Paolo Gioli (Rovigo, 1942), a cui lo legano stima e amicizia.
Accomunati da un approccio sperimentale e decostruttivo al mezzo espressivo, ma ben distinti per i rispettivi programmi ed esiti di ricerca, i due artisti affrontano temi fondamentali dell’immagine fotografica, a partire dalla sua legittimità documentale – si vedano i comuni omaggi a Nicephore Niépce, o i rispettivi ri-montaggi anatomici – e sostenibilità archivistica: menzione d’onore in quest’ultimo caso a Deletrix, la serie di Fontcuberta dedicata a immagini di antichi codici in cui la furia censoria ha trasformato le pagine cassate in stranianti ipo-testi dall’estetica inconsapevolmente avanguardista.
INDAGARE LA FOTOGRAFIA
Arguto e italocalvinianamente leggero Fontcuberta, tanto quanto è viscerale e drammatico Gioli, nonostante le dichiarate intenzioni di dialogo, all’interno della mostra, i due sembrano piuttosto procedere in parallelo: il che non è necessariamente un male, vista l’indiscutibile qualità di entrambi. Del resto, come rilevato da Roberta Valtorta in una pregevole presentazione del progetto, “ciò che avvicina i due artisti […] non è un percorso culturale simile né una uguale appartenenza generazionale: semmai il costante desiderio di indagare intimamente le logiche del dispositivo fotografico”.
Tra gioco e rovello, l’incontro di Fontcuberta e Gioli offre dunque un’occasione notevole di riflessione sullo stato contemporaneo della fotografia, da segnalare non solo nel contesto romano della mostra.
‒ Luca Arnaudo
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