Siena e Uffizi più vicine grazie all’arte. Nel segno di Daniele da Volterra
Sta per iniziare un periodo di “pax intraregionale” tra l’istituzione fiorentina e la città d’arte toscana? Così sembrerebbe, dopo l’incontro tra il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e il sindaco di Siena Luigi De Mossi. Insieme hanno annunciato l’avvio di una serie di iniziative culturali
Per comprendere la natura del recente “Patto per l’arte” tra Siena e le Gallerie degli Uffizi è necessario fare un passo indietro, ricordando quanto avvenuto all’ultima Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze. In quell’occasione, il museo diretto da Eike Schmidt ha acquistato tre opere destinate alla propria collezione: il busto marmoreo il Virgilio di Carlo Albacini e i dipinti Ritratto dello scultore Antoine Denis Chaudet, realizzato dalla pittrice francese Jeanne-Elisabeth Chaudet, e Madonna col Bambino, San Giovannino e Santa Barbara di Daniele da Volterra. Quest’ultimo acquisto, in particolare, ha provocato la presa di posizione di oltre 40 intellettuali, che nelle scorse settimane hanno lanciato un appello in nome di un coinvolgimento attivo di Siena e della sua Pinacoteca Nazionale nell’operazione. Così come per l’Elia nel deserto, opera acquistata dagli Uffizi nel 2018 ed eseguita dallo stesso artista, a essere tirate in ballo sono state questioni come l’identità culturale territoriale – entrambi i dipinti erano appartenuti alla famiglia Pannocchieschi d’Elci di Siena – e il ripensamento delle politiche di acquisizione da parte dei grandi musei statali.
DA FIRENZE A VOLTERRA, FINO A SIENA
A porre fine alla vicenda, rispondendo di fatto all’appello, è arrivato l’incontro tra Eike Schmidt e il primo cittadino senese Luigi De Mossi, svoltosi nella sede del museo fiorentino all’inizio della settimana. Nella nota stampa diffusa a conclusione dell’appuntamento, condivisa da entrambe le parti, si evidenziano i limiti normativi dell’operazione proposta dal comitato di intellettuali, ovvero l’impossibilità di procedere con la cessione alla Pinacoteca di Siena delle due opere di Daniele da Volterra acquistate dagli Uffizi. Tuttavia, si sottolinea che future mostre potranno avere luogo “non solo a Volterra (come già prospettato al momento dell’acquisto), ma anche nella città del Palio, proprio per un artista così importante come Daniele Ricciarelli”. Una soluzione che potrebbe continuare ad alimentare il dibattito attorno all’acquisto, ma che è stata anche accompagnata dall’annuncio dell’avvio di una nuova stagione culturale tra Uffizi e Siena.
UN PATTO TRA MUSICA E ARTE
“Negli ultimi anni le Gallerie degli Uffizi si sono impegnate con dedizione in favore del territorio e dei musei meno celebri e frequentati. Solo nell’ultimo anno, ne sono prova le mostre organizzate a Poppi, Anghiari, Signa, Bagno a Ripoli, Urbania e Matera. La possibilità di estendere la collaborazione con Siena ci onora e sancisce una pax intraregionale”, ha precisato Schmidt a margine dell’incontro. Il sindaco De Mossi ha auspicato il buon esito della collaborazione tra gli Uffizi, il Santa Maria della Scala, l’Accademia Chigiana e il complesso del Duomo di Siena (di competenza arcivescovile), esprimendosi in termini di “grandi risultati in campo culturale superando i campanilismi e i particolarismi e concorrendo a costruire un circuito tra i più prestigiosi del mondo, se non il più prestigioso”. Il primo passo di questo percorso è atteso già in primavera, con la mostra Masaccio: Madonna del Solletico. Il Cardinal Antonio Casini – dal 14 maggio al 31 ottobre 2020, nella cripta del Duomo di Siena -, esito della collaborazione tra l’Opera Metropolitana di Siena e gli Uffizi. Inoltre, dai depositi del museo fiorentino torneranno a Siena i due dipinti di Albrecht Altdorfer con Storie di San Floriano: una restituzione che porterà alla ricomposizione della collezione Spannocchi di Siena. Un ulteriore progetto, infine, dovrebbe riguardare il fronte musicale: l’Accademia Chigiana è stata infatti invitata a esibirsi nella magnifica cornice della Sala Bianca di Palazzo Pitti, in una data ancora da definire.
– Valentina Silvestrini
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