Bruno Racine è il nuovo direttore di Palazzo Grassi–Punta della Dogana. Succede a Martin Bethenod
Bethenod andrà a dirigere il nuovo museo parigino della Pinault Collection, la cui apertura è prevista a giugno. Il neodirettore Racine è già stato alla guida dell’Accademia di Francia a Roma e presidente del Centre Pompidou e della Bibliothèque nationale de France
Il 2020 inizia con importanti novità per il Palazzo Grassi – Punta della Dogana a Venezia, sede della Pinault Collection. Dal prossimo marzo infatti l’istituzione sarà diretta da Bruno Racine, che succederà a Martin Bethenod (di cui pochi giorni fa abbiamo pubblicato questa lunga intervista). Ma per l’attuale direttore di Palazzo Grassi non si tratterà di un’uscita di scena: Bethenod infatti volerà a Parigi, dove a giugno è prevista l’inaugurazione del museo della Bourse de Commerce, fortemente voluto da François Pinault, e di cui è direttore già dal 2016. Prende corpo così il grandioso progetto del magnate e filantropo francese, con due poli museali che raccontano la contemporaneità attraverso le opere della propria collezione, interagendo tra loro “in una relazione di collaborazione, complementarietà e sinergia”.
CHI È BRUNO RACINE, IL NUOVO DIRETTORE DI PALAZZO GRASSI – PUNTA DELLA DOGANA
Nato a Parigi nel 1951, Bruno Racine ha avuto una formazione letteraria all’École normale supérieure in lettere classiche, per poi proseguire gli studi all’École nationale d’administration, diventando nel 1979 revisore della Corte dei Conti di Parigi. Dopo una serie di incarichi nell’ambito degli Affari Esteri, Racine è stato direttore degli Affari Culturali della città di Parigi dal 1988 al 1993, e direttore dell’Accademia di Francia a Roma a Villa Medici dal 1997 al 2002. Qui, durante il suo mandato, ha promosso un programma espositivo internazionale di arte contemporanea, tra cui la trilogia La Ville, le jardin, la mémoire. Dal 2002 al 2007, succedendo a Jean-Jacques Aillagon, ha ricoperto la carica di presidente del Centre Pompidou, per poi ricoprire lo stesso ruolo alla Bibliothèque nationale de France, dove ha organizzato una serie di mostre d’arte contemporanea sul rapporto tra artisti e letteratura (Sophie Calle, Richard Prince, Matthew Barney, Anselm Kiefer).
LA PINAULT COLLECTION TRA VENEZIA E PARIGI
Manca poco quindi all’apertura del museo della Bourse de Commerce, nel cuore del centro storico parigino: come raccontava Valentina Silvestrini in questo articolo, si tratta di uno spazio espositivo di circa 3000 metri quadrati, dotato di un auditorium con 300 posti e di sale dedicate a installazioni video, performance e progetti sperimentali. L’intervento di restauro è firmato dallo studio Tadao Ando Architect and Associates – TAAA (già impegnato nel rinnovamento degli spazi di Palazzo Grassi), in team con Pierre-Antoine Gatier, architetto specializzato nella conservazione dei beni architettonici, con l’agenzia NeM – Lucie Niney e Thibault Marca e con la SETEC Costruzioni. Nelle intenzioni di Pinault, “questo luogo avrà una vocazione educativa e pedagogica molto forte, nei confronti dei pubblici più diversi e con un’attenzione particolare verso coloro che sono abitualmente distanti dall’arte contemporanea. Tutto ciò si tradurrà in una programmazione multidisciplinare, con numerose esperienze capaci di intrecciare le arti plastiche, la musica, il teatro, la letteratura e il cinema”.
– Desirée Maida
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