Riflessioni sulla realtà. Tre artisti a Roma
Fondazione Memmo, Roma – fino al 22 marzo 2020. Il ciclo “Conversation Piece”, a cura di Marcello Smarrelli, torna con una visione positivista e un’indagine culturale nuova. Ruotando attorno al “nuovo realismo” di Maurizio Ferraris e muovendosi tra arte, design e architettura.
Fondazione Memmo presenta il nuovo appuntamento di Conversation Piece, il ciclo di mostre curato da Marcello Smarrelli. Il progetto, arrivato alla sua sesta edizione, getta le solide basi sul dialogo, aperto e condiviso, tra le diverse personalità – nazionali e internazionali ‒ che animano lo scenario artistico-culturale contemporaneo, in diretta connessione con la città di Roma. Il sottotitolo La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci (citazione contenuta nel saggio Come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni di Philip K. Dick) proietta verso una visione positivista della realtà attraverso un’indagine oggettiva di tutto ciò che le orbita attorno, approdando a quello che il filosofo Maurizio Ferraris ha definito, nel suo Manifesto del 2012, nuovo realismo. I protagonisti che affronteranno questa tematica sono: l’artista e assegnataria dell’Italian Fellowship in Visual Arts presso l’American Academy in Rome Corinna Gosmaro, l’architetto e borsista dell’Accademia di Francia Philippe Rahm e Rolf Sachs, artista e designer che ha appena stabilito il suo studio nella Capitale.
PAROLA A MARCELLO SMARRELLI
“Quest’anno il tema della mostra è il ‘reale’ ‒ afferma Marcello Smarrelli durante la preview stampa ‒ “un tema che è venuto fuori parlando con Philippe Rahm che, di fatto, si definisce quasi come un architetto del nuovo realismo. Abbiamo immaginato di mettere insieme questi tre artisti sull’idea di ‘capire meglio che cos’è la realtà’. Una realtà che, in questi anni, è stata profondamente bistrattata dal postmoderno, dai fake, e dall’idea che è quasi impossibile ridefinire un dato oggettivo. Maurizio Ferraris, nel suo ‘Manifesto’ (elemento ispiratore di questa mostra), la identifica nuovamente come un elemento da cui è necessario partire per ricostruire un possibile rapporto positivo con il mondo. Per esempio, tutta la questione climatica è diventata universale perché è un concetto estremamente semplice da comprendere. È incredibile pensare come questo elemento sia stato capace di mettere insieme l’universo, tanto da arrivare sino all’ONU attraverso la voce di Greta Thunberg. Quindi, il dato reale diventa fondamentale! Dunque con la mostra si vuole dare, in qualche modo, una nuova fiducia negli oggetti e nella loro capacità di poter modificare l’approccio con il reale, ed è proprio da qui che sono nati tutti i lavori”.
OGGETTIVARE LA REALTÀ
Oggetti di uso comune, indumenti e materiali industriali si rimodulano senza perdere la loro intrinseca natura attraverso diverse formalizzazioni condotte dagli artisti selezionati. Si gettano gli stati d’animo negativi in container debitamente contrassegnati (similmente a quelli di una comune raccolta differenziata) nell’ironica opera dell’artista/designer Rolf Sachs. Il sottile confine in cui opera quest’ultimo, tra arte visiva e design, lo porta a sperimentare e rimodulare oggetti quotidiani cercando di creare sempre una connessione diretta e partecipativa con il pubblico, trasformandolo da passivo osservatore a soggetto attivo dell’opera. Attraversando Aria Calda, l’installazione immersiva di Corinna Gosmaro, si è avvolti da note di colore e da linee dai movimenti ascensionali. Al di sopra dei tappeti rossi calpestabili, sul grande filtro poroso e leggero, sono impresse le tracce di paesaggi fuggevoli. Istantanee di una sommatoria di percezioni sensibili, ma anche di un “passaggio”, come nei corrimani in ottone, simbolo di una memoria narrativa che scorre nel tempo. Una “stampella del pensiero” – come dichiara Corinna Gosmaro ‒ “una sommatoria di passaggi, un appoggio per l’essere umano”. La moda del nuovo realismo porta, invece, la firma di Philippe Rahm con Climatic Apparel, due capi unisex creati in collaborazione con la socia Irene D’Agostino e con il brand francese About a Worker. Indumenti realizzati con tessuti in grado di reagire alle diverse condizioni climatiche si presentano come una sintesi compiuta fra tecnologia, formalizzazione estetica e studio dei materiali capaci di guardare al futuro in maniera sostenibile.
‒ Valentina Muzi
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