Morto giovanissimo il disegnatore americano Jason Polan che voleva ritrarre il mondo
Più di 3000 sketches per raffigurare i passanti della Grande Mela e un lungo progetto realizzato al MoMA di New York. Alcuni dei disegni più caratteristici di Polan.
Un visionario, un artista. Jason Polan voleva disegnare tutto il mondo e per farlo partì dalla folla brulicante di New York, scegliendo viso per viso e abbozzando ritratti. In tutto, ha prodotto oltre 3000 sketches, dai quali è nato un libro che è un manifesto all’ottimismo e all’inclusione sociale: Every Person in New York, Volume 1. Polan è stato tragicamente fermato da una malattia, che l’ha stroncato a soli 37 anni. Così il suo progetto è rimasto incompiuto. Era nato a Franklin, nel Michigan, dove aveva frequentato l’università conseguendo una doppia laurea in antropologia, arte e design nel 2004. Si era poi trasferito a New York in cerca di fortuna, inseguendo le sue passioni; un anno dopo, aveva fondato il Taco Bell Drawing Club, un gruppo votato interamente alla causa creativa, che univa tutti gli appassionati fuori da Union Square a Manhattan per disegnare insieme. Un altro importante progetto era per lui quello sviluppato al MoMA di New York: Every Piece of Art in the Museum of Modern Art, in cui Polan, con la consueta smania di documentazione che l’ha distinto, si era prefissato l’obiettivo di ritrarre disegnare tutto ciò che era in mostra al MoMA, compresi assistenti, membri dello staff, visitatori e persino il direttore Glenn Lowry. Qui sotto una gallery delle sue opere.
-Giulia Ronchi
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