Opening Casa degli Artisti

Informazioni Evento

Casa degli Artisti apre sabato 1° febbraio con una grande festa che si protrarrà dalle 15.00 alle 23.00.

Comunicato stampa

Casa degli Artisti apre sabato 1° febbraio con una grande festa che si protrarrà dalle 15.00 alle 23.00.
La casa è pronta per tornare a essere abitata innanzitutto da coloro per i quali è stata progettata: gli artisti, che qui potranno avere il loro atelier in residenza.

Fulcro della giornata sarà il benvenuto ai primi artisti che, su invito e tramite open call, riporteranno l’arte all’interno della Casa per farla rivivere e crescere negli anni a venire: Peter Welz (Berlino, 1972), Luca Pozzi (Milano,1983), Gianni Caravaggio (Rocca San Giovanni,1968), Yan Duyvendak (Paesi Bassi,1965), Pietro Coletta (Bari, 1948). Gli artisti selezionati tramite open call verranno annunciati la sera stessa dell’inaugurazione.

Ma la Casa è pronta anche per essere vissuta da tutti. La festa di inaugurazione è rivolta alla città, come sarà la Casa: un luogo aperto e ospitale.
“Il 1° febbraio segna un nuovo inizio.” – dice Valentina Picariello, Presidente dell’ATS che ha in carico la Casa degli Artisti. “La scelta di aprire con un appuntamento per tutti esprime la volontà di celebrare l’arrivo dei primi artisti che entreranno in residenza, ringraziandoli per aver accettato il nostro invito e la nostra chiamata”.

L’inaugurazione della Casa avverrà lo stesso giorno dell’intitolazione a Pippa Bacca del giardino adiacente. Questo desiderio dell’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno è un invito a considerare la Casa come un luogo in risonanza con la città, fin dall’inizio. Un modo per rinforzare la sua vocazione pubblica, per suggerire agli artisti e alla città di non perdersi di vista, di non viaggiare separati.
La Casa degli Artisti ha quindi deciso di raddoppiare il tributo del Municipio all’artista, dedicandole il primo progetto espositivo: dal 4 al 13 febbraio 2020 saranno presentate alcune sue opere, con il titolo “Pippa Bacca | Sempreverde”, da una parte sottolineando la connessione con il giardino e dall’altra restituendo all’artista il colore che le fu proprio e che più spesso utilizzava: il verde.

Casa degli Artisti inizia a popolarsi e apre nel segno del dialogo, ma anche costruendo continuità tra passato e futuro. Nelle prossime settimane gli artisti invitati prenderanno possesso degli spazi per dare corpo e forma agli atelier in residenza.

Successivamente, sabato 15 febbraio alle 16.30 e alle 20.30 Casa degli Artisti in collaborazione con ZONA K presenta Wim Vandekeybus / Ultima Vez (BE) “Go figure out yourself”, performance basata sull’interazione onirica con il pubblico.

1 FEBBRAIO - PROGRAMMA
Alle ore 15 l’appuntamento per tutti è in Piazza San Simpliciano per muovere da lì verso il giardino per l’intitolazione ufficiale da parte dell’Assessore alla Cultura, del Municipio 1 e dei familiari.

Dalle 15 alle 17, all’interno della Casa cominceranno i festeggiamenti per i più piccoli, con tre laboratori dedicati ai bambini: se il progetto di rilancio di Casa degli artisti è all’insegna della trasversalità delle arti e dell’intergenerazionalità, anche il pubblico della Casa è pensato per essere trasversale alle età, alle nicchie, alle identità.

Dalle 17 alle 19 si susseguiranno momenti di musica elettronica alla danza performativa.
I musicisti di Sentieri selvaggi proporranno due ore di musica accompagnando i visitatori in un percorso – tracciato da flauto, violino, pianoforte e percussioni da scoprire cercando le postazioni musicali disposte al piano terra e negli atelier ai piani superiori – che ritrae la ricchezza di linguaggi della musica contemporanea.
I danzatori performer di Fattoria Vittadini proporranno un movimento fluido, in adeguamento e ascolto degli ambienti che lo circondano, che costruisce la sua pratica nell’idea che ‘assieme è meglio’.

Alle 19 Luca Scarlini legge “La dimora dei sogni: un racconto per la Casa degli Artisti sul Genius Loci e lo Spirito del Tempo”, un testo dedicato alla storia del luogo.

Alle 19.30 Casa degli artisti insieme a Lorand Hegyi, membro del Comitato Scientifico daranno il benvenuto ai primi artisti che, su invito e tramite open call riporteranno finalmente l’arte dentro la Casa per farla rivivere e crescere negli anni a venire.

Dalle 20 prenderà avvio un momento di sorpresa con una Unplugged Session che vedrà la partecipazione di alcuni talenti che hanno dimostrato di voler sostenere Casa degli Artisti con il loro contributo: musicisti, cantautori, cantanti emergenti e affermati, una pluralità di voci che si susseguiranno sul palco della Casa.

Conclude la giornata di festa dalle 21.30 sino alle 23 un DJ SET con Body Heat, un party performante per un pubblico eterogeneo, capace di creare un’atmosfera positiva e vibrante. Sarà presente il fondatore Rocoe - Rocco Civitelli - che porterà a Casa degli Artisti un ponte tra il mondo della musica black (funk, jazz, fusion, disco) live ed il mondo elettronico del clubbing.

GLI ARTISTI IN RESIDENZA

Gianni Caravaggio Docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Milano. È stato allievo di Luciano Fabro e ne ha condiviso la scelta di rinnovare il linguaggio scultoreo adottando materiali tradizionali come i marmi policromi, abbinati però ad altri del tutto non canonici. Le diverse materie assumono un valore metaforico, l’opera allude sempre alla creazione di nuovi universi di senso che l’osservatore è invitato a condividere e a integrare attivando la sua propria immaginazione. Espone presso gallerie in Italia e all’estero, tra cui Kaufmann Repetto di Milano e New York, Paul Andriesse di Amsterdam, Tucci Russo di Torino e Torre Pellice.
Ha tenuto mostre personali presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e la Collezione Maramotti di Reggio Emilia nel 2008, il Musée d’Art Moderne di Saint Etienne e il MaGa di Gallarate nel 2014.

Pietro Coletta. Scultore, è stato docente di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera e dal 2016 è membro dell'Accademia Nazionale di San Luca. Nato a Bari, dal 1969 vive e lavora in Corso Garibaldi. Rappresenta il legame stretto con il territorio, con il quartiere, con la storia di Brera. «Direi che la mia operazione artistica è quella di costruire una "scultura virtuale", nel senso che la mia ricerca plastica si muove sul tema unico e centrale dello spazio. Lo spazio è il mio materiale di lavoro. Le mie opere non "occupano" lo spazio, ma "generano"' e "dilatano" lo spazio, determinandone appunto questo carattere virtuale. Principali rassegne: XV Festival dei due Mondi di Spoleto; Quadriennale di Roma del 1975; 1979 Pittura Ambiente al Palazzo Reale di Milano; Lenbachhaus di Monaco. Italiana 1960-82; Biennale di Venezia, Padiglione Italia, 1984 ; l'ELAC di Arte Contemporanea di Lione; 1987 personale al PAC di Milano; 1990 Biennale di Toyama in Giappone; 1992 Museo Sofia Imber di Caracas; Museo di Bogotà e Buenos Aires; 2004 "Scultura italiana 1960-2004" al Parco Scultura “La Palomba" di Matera; 2005 “La scultura italiana del XX secolo” Fondazione Arnaldo Pomodoro; 2007 Contemporary Italian Sculpture Ambasciata Italiana a Washington; International Sculpture Festa 2013 Hangaram Museum, Seul Arts Center.

Yan Duyvendak formatosi all’École cantonale d’art du Valais e l’École Supérieure d’Art Visuel de Genève, è figura di riferimento nella performance svizzera ed europea. Nel suo lavoro indaga il rapporto tra immagini mediatiche ed il concetto di dignità umana attraverso la creazione di dispositivi spettacolari che prevedono l’attivazione dello spettatore.
Ha ricevuto numerosi premi, tra cui lo Swiss Art Award, il Namics Kunstpreis für Neue Medien e il Network Kulturpreis. Nel 2010, riceve il premio per l’arte contemporanea più prestigioso della Svizzera, il Meret Oppenheim Preis e nel 2019 lo Swiss Theater Grand Prize / Hans-Reinhart Ring.
È stato invitato numerose volte come artista in residenza, ad esempio alla Cité des Arts di Parigi, all’Atelier Schönhauser du Berlino e al Swiss Artistic Studio di Pro Helvetia, al Cairo.

Luca Pozzi è artista visivo e mediatore interdisciplinare. Ispirato dai mondi dell'arte, della fisica, della cosmologia multi-messaggera e dell'informatica, converte la ricerca teorica in una serie di installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetiche, oggetti in levitazione, disegni di luce e un uso performativo della fotografa basata su una strana sensazione di tempo congelato e multi-dimensionalità. Nel 2013 mette a punto il dispositivo di disegno di luce da remoto “Oracle” (DLD, Haus der Kunst, Monaco), del 2015 é la mostra “The Messengers of Gravity” (MEF,Torino), mentre del 2017 il progetto “Blazing Quasi-Stellar Object” al CERN di Ginevra. Nello stesso anno partecipa a “Documenta 14” come parte del collettivo “Eternal Internet Brotherhood” (Kassel).
Il suo lavoro è stato esposto presso importanti musei e gallerie in Italia e all’estero e le sue opere sono parte di prestigiose collezioni pubbliche e private.

Peter Welz. Vive e lavora a Berlino. Dalla fine degli anni ’90, sviluppa un’inedita prospettiva cinetica utilizzando il video come espressione scultorea dei corpi in movimento. Il suo lavoro è caratterizzato da installazioni coreografiche multimediali che includono al tempo stesso scultura, pittura, video e danza. Ha esposto in importanti istituzioni, quali: Museum Pfalzgalerie, Kaiserslautern (2010), Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2009), Museum für Moderne Kunst Weserburg, Brema (2008), Museum für Gegenwartskuns, Amburgo (2007), Musée du Louvre, Parigi (2006). Il suo lavoro recente prosegue la serie di Portrait, studio su quattro soggetti iniziata nel 2005. Dopo Francis Bacon, Casa Malaparte, Michelangelo Antonioni, ora è concentrato su AA Bronson.