Situazione coronavirus: è crisi anche per l’industria cinematografica

Le sale cinematografiche sono chiuse in 5 regioni e l’uscita di tantissimi film è stata posticipata. Tra i titoli italiani annullati per il momento: Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, Si vive una volta sola di Carlo Verdone, Ritorno al crimine di Massimiliano Bruno.

L’Italia è sottosopra e non è una puntata di Stranger Things. Il contagio e la paura da coronavirus ha bloccato uffici, scuole e anche musei, teatri e cinema. Gli italiani ne risentono e ne soffrono, e anche per l’industria dell’intrattenimento è crisi nera. Inevitabile la recessione economica per il Paese e i danni bilaterali. Nel nord del Belpaese le misure di precauzione hanno portato alla chiusura di diverse strutture, alla cancellazione di spettacoli e a livello nazionale tantissime uscite cinematografiche sono state posticipate a data da destinarsi. Anche il Salone del Mobile di Milano è stato spostato da aprile a giugno. Per le regioni di Lombardia, Veneto, Emilia, Friuli Venezia-Giulia l’ordinanza di sospensione delle attività cinematografiche è valida per il momento fino domenica 1 marzo, mentre per Piemonte fino al 29 febbraio.

MISURE STRAORDINARIE PER LE USCITE AL CINEMA

Nel primo giorno da “panico coronavirus” e chiusura delle sale cinematografiche nelle 5 regioni l’incasso totale al botteghino è stato di 228.682€, ossia -65,39% rispetto allo stesso lunedì del 2019. Come dichiarato dal presidente Anec (Associazione nazionale esercenti cinematografici) Mario Lorini: “Per le imprese e per i lavoratori coinvolti si reputano necessarie e urgenti misure straordinarie, come ad esempio la cassa integrazione in deroga. Siamo certi, e ci siamo già attivati al riguardo, che il Governo e i Ministeri competenti sapranno valutare con attenzione tali elementi: assieme alle Associazioni dello spettacolo abbiamo chiesto che sia dichiarato lo stato di crisi per tutto il territorio nazionale; assieme all’Anica stiamo dialogando con il ministero di riferimento, il MiBACT, mentre si sta aprendo un confronto al Mise che coinvolge tutti i settori dell’industria e del commercio”. E la Cineteca di Milano risponde a questa improvvisa crisi lanciando il catalogo filmico in streaming, al quale potete accedere, previa registrazione, al sito: https://www.cinetecamilano.it/.

Cineteca Milano - annuncio via Facebook

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FILM POSTICIPATI E USCITE PREVISTE UGUALMENTE

Una crisi che riguarda tutta la catena del settore. Set bloccati, distribuzioni ferme, giornalisti freelance inevitabilmente in standby su consegne riguardanti anteprime, recensioni e interviste su uscite posticipate. Eppure i cinema non sono chiusi in tutta Italia. Le uscite cinematografiche posticipate a data da destinarsi sono: Lupin III – The First, Dopo il matrimonio, Onward, Il Talento del Calabrone, The Grudge, Un Amico Straordinario, Charlie’s Angels, Salvo amato, Livia mia, Si vive una volta sola, Volevo nascondermi, Ritorno al crimine, Cambio Tutto, Artic – Un’avventura glaciale. Escono in sala ugualmente il 27 febbraio: Doppio sospetto, lo splendido noir di Olivier Masset-Depasse in arrivo in sala con Teodora Film e La Gomera di Corneliu Porumboiu, con al centro della storia un ambiguo poliziotto, un’ammaliante femme fatale, e una lingua misteriosa parlata dagli abitanti di un’isola selvaggia, distribuito da Valmyn.

STOP ANCHE AL FRONTE EDUCATIONAL

Non è solo il cinema che risente del caos da coronavirus ma tutta l’industria dell’intrattenimento. Filippo Fonsatti, direttore del Teatro Stabile di Torino e presidente di Federvivo, la federazione che all’interno dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo), ha detto: “i teatri delle regioni interessate in questo periodo ospitano tantissime produzioni e compagnie provenienti dal Centro e dal Sud. Faccio due esempi: a Torino questa settimana sarebbe andato in scena in un teatro Massimo Popolizio con Un nemico del popolo e in un altro Ascanio Celestini con Radio clandestina, due spettacoli che arrivano dal Lazio. A Milano invece c’è un Antigone del Teatro Stabile di Catania”. Essendo previsto dai decreti legislativi uno stop a gite scolastiche e visite didattiche, aggiunge: “tutte le scolaresche non potranno visitare i luoghi di spettacolo ben oltre le ordinanze che ad oggi vietano le attività teatrali, fino a sabato o domenica prossimi, al 29 febbraio o primo marzo. Questo significa che tutti i settori educational delle grandi istituzioni, dalla Scala in giù, ed anche e soprattutto tutti i soggetti, come compagnie, centri di produzione, si vedono sostanzialmente azzerare l’attività per un periodo ancora più lungo di quello che ha colpito gli altri teatri. La situazione è un bollettino di guerra”. Fino a domenica 1 marzo la perdita stimata al botteghino è di 10,1 milioni di euro con la cancellazione di 7.400 spettacoli.

-Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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