Il museo a casa tua. Parodie dei classici della fotografia tra le mura domestiche
Il chitarrista e fotografo francese Vincent Morla, confinato nel suo appartamento di Parigi, reinterpreta sui social le opere che hanno fatto la storia della fotografia: da Vivian Maier a Steve McCurry
Dopo il museo a misura di criceto, con i capolavori della storia dell’arte miniaturizzati e rielaborati in chiave animalesca, sta diventando virale sui canali social un altro fenomeno che prende in considerazione, questa volta, gli scatti più celebri della storia della fotografia. Si tratta dell’iniziativa di Vincent Morla che, sui suoi profili Facebook e Instagram, condivide da settimane delle immagini parodistiche di alcune delle fotografie più famose del nostro tempo. “Se non puoi andare al museo, porta il museo a casa tua”, scrive sui social il chitarrista e fotografo francese che, confinato nel suo appartamento di Parigi per rispettare le misure governative anti-COVID-19 (in Francia dureranno fino all’11 maggio), decide di ingannare il tempo reinterpretando i grandi classici della fotografia.
LE FOTO PARODIATE
Riproduce, così, la celebre foto Gun 1 scattata nel 1955 dall’artista francese William Klein a New York impugnando, al posto della pistola, lo spruzzino di un detersivo, oppure un semplice smartphone diventa la macchina fotografica dell’artista americana Vivian Maier, esponente di spicco della street photography, nella sua opera più famosa Self Portrait Mirror Red Clothing Shop; per riprodurre lo scatto dell’artista brasiliano Sebastião Salgado intitolato Iguane marin (iguana marino) indossa un guanto per fare le pulizie munito di mollette per il bucato, mentre per fare la parodia di Cecoslowakia, immagine scattata nel 1968 dall’artista Josef Koudelka e che racconta la fine della Primavera di Praga, appoggia sul polso una bussola al posto dell’orologio; infine, gli occhi verdi dell’iconica Ragazza afgana di Steve McCurry diventano due tappi di bottiglia Perrier e gli occhialini della foto del 1997 Benidorm, Spagna del fotoreporter britannico Martin Parr si trasformano in due cucchiaini nella reinterpretazione di Vincent Morla.
IL MUSEO DA CASA
Si tratta certo di parodie che rivelano anche aspetti insoliti della produzione di questi grandi fotografi, un po’ come sta cercando di fare la GAM di Torino con il suo contest fotografico ispirato alle opere di Helmut Newton, in cui chiede agli utenti di Instagram di partecipare inviando una “foto sbagliata”, in cui l’orizzonte magari non è precisamente orizzontale o con un mosso creativo può renderla più drammatica. “Volevo davvero ricreare l’atmosfera di un museo a casa“, afferma Morla che su Facebook è già arrivato alla terza serie e che, secondo i commenti postati, sembra migliorare sempre di più nell’interpretazione di questi mostri sacri della fotografia.
-Claudia Giraud
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