L’opera dello street artist Banksy per gli angeli dell’NHS: raffigura un’infermiera super eroe
Banksy colpisce ancora: ma questa volta con un intervento volontario e legale per omaggiare gli eroi del Covid-19, gli infermieri, i medici e tutti coloro che stanno tenendo in piedi il Regno Unito in questi giorni di emergenza
In Gran Bretagna (ed in generale nei paesi anglosassoni) c’è una vera e propria venerazione per gli “angeli” dell’NHS (l’equivalente del nostro Sistema Sanitario Nazionale), medici, infermieri, personale di assistenza, equipe delle ambulanze eccetera, persone che svolgono turni massacranti negli ospedali e che stanno lavorando con abnegazione in queste settimane di emergenza Covid-19. Anche il Regno Unito purtroppo però sta pagando (oltre cento vittime) con la vita la loro dedizione. Ogni giovedì sera, alle 20, l’intera nazione celebra – con un applauso dalle finestre o in strada – il tributo a questi eroi ed a tutti gli operatori (comprendendo gli autisti di bus, gli impiegati dei supermercati, …) che tengono in piedi la nazione. C’è una sensibilità incredibile, gli ospedali hanno dovuto dedicare stanze apposite per ospitare le donazioni di cibo e regali di ogni genere donati da piccole e grandi aziende – compresi colossi come Harrods e Marks & Spencer -; tutte le catene di negozi applicano sconti o orari di accesso dedicati a chi lavora nell’NHS, anche i ristoranti locali donano pizze, sushi e quanto altro necessario ad alleviare le lunghe ore di lavoro, molti palazzi e la ruota panoramica London Eye sono colorati di blu in loro onore. Gli ospedali temporanei, assemblati nei centri congressi delle grandi città, sono stati battezzati con il cognome della fondatrice del moderno modello di infermiera, Florence Nightingale.
L’OPERA DI BANKSY
I muri delle città si riempiono di murales in onore di infermieri e dottori ed ecco materializzarsi anche la sensibilità di Banksy che il 6 maggio (peraltro giornata nazionale degli infermieri nella cugina America) ha donato, come suo tributo personale, un’opera di un metro per un metro, tutta in bianco e nero tranne il dettaglio del simbolo della croce rossa, all’ospedale universitario di Southampton. La narrazione vuole che il misterioso artista, che aveva già fatto sentire la sua voce durante l’emergenza Covid-19 con un intervento nel suo spazio privato, l’abbia consegnata di persona bardato in una tuta anti-contaminazione e mascherina d’ordinanza. Nell’opera, titolata dall’artista “Game Changer” è rappresentato un bambino, vestito con una tutina e con accanto un cestino che contiene, abbandonati, i pupazzi di Batman e dell’Uomo Ragno. Il bambino tiene, col braccio alzato, il suo nuovo super eroe: una infermiera con le braccia nella classica postura di Superman in azione. È abbigliata con la mascherina, indossa l’uniforme e la casacca bianca sulla quale spicca un’unica nota di colore, il simbolo della Croce Rossa. L’artista ha lasciato un biglietto che accompagna l’opera: “Grazie per quello che voi tutti fate. Spero che questo illumini un po’ il posto, anche se è solo in bianco e nero.”. Ed effettivamente l’opera spicca come un segno di speranza all’interno di un ambiente prettamente medico e dona sorrisi commuovendo chi passa da quella sala, donando supporto e tirando su il morale a tutto il personale impegnato in questa emergenza.
L’OPERA DI BANKSY: PRESTO UN’ASTA
L’opera è stata esposta in una sala vicino al reparto di emergenza per esser facilmente ammirata dal personale dell’ospedale e dal poco pubblico ammesso in questo periodo di emergenza. La CEO dell’ospedale universitario di Southampton ha manifestato il grande onore per aver ricevuto quest’opera “dipinta per i ‘Santi’” e dedicata a coloro che hanno dato la loro vita in servizio ed alle loro famiglie, proprio in un ospedale particolarmente colpito e dove è anche ospitato uno dei centri di sperimentazione del vaccino per il Covid-19. L’opera resterà esposta in ospedale fino all’autunno e poi sarà messa all’asta, con il consenso dell’artista, per raccogliere fondi destinati ad una buona causa, probabilmente per i bambini malati di cancro.
-Mario Bucolo
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