Muore a 92 anni Motoko Fujishiro Huthwaite per coronavirus. Era l’ultima donna dei Monuments Men
È morta nel Michigan all'età di 92 anni l'ultima delle ventisette donne del mitico team, per lo più maschile, che ha contribuito a preservare milioni di opere d'arte durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
È morta all’alba del 4 maggio, Motoko Fujishiro Huthwaite, l’ultimo rappresentante femminile dei Monuments Men, il team di uomini e donne che, con il loro lavoro, hanno contribuito a recuperare e a preservare milioni di opere d’arte durante e dopo la seconda guerra mondiale: si è spenta a Westland, nel Michigan, all’età di 92 anni in seguito al contagio da Covid19. A dare la notizia della scomparsa è stato Robert W Edsel, l’autore di due best seller di successo come Monuments Men(da cui è stato tratto il film omonimo di e con George Clooney, Matt Damone Bill Murray) e Monuments Men Missione Italia, tramite un annuncio sul suo profilo Facebook e sul sito della Monuments Men Foundation for the Preservation of the Art da lui fondata: “Erano ventisette le Monuments Women che hanno prestato servizio nella sezione Monumenti, Belle Arti e Archivi per preservare milioni di opere d’arte e altri oggetti culturali durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ne ho conosciute e amate tre. Il 4 maggio, l’ultima delle tre, Motoko Fujishiro Huthwaite, l’ultima Monuments Woman vivente, è morta. Un’altra vittima nella guerra globale contro il coronavirus”.
CHI ERANO I MONUMENTS MEN
I Monuments Men erano un gruppo di circa 345 uomini e donne provenienti da 14 nazioni, la maggior parte dei quali si offrì volontaria per il servizio nella sezione Monumenti, Belle Arti e Archivi (MFAA) appena creata durante la Seconda Guerra Mondiale, sotto gli auspici delle sezioni Affari civili e Governo militare degli eserciti alleati. Molti avevano esperienza come direttori di museo, curatori, storici dell’arte, artisti, architetti, bibliotecari ed educatori, arruolatisi con una sola missione: proteggere i tesori culturali, nella misura consentita dalla guerra, dalla distruzione e dal saccheggio dei nazisti di Adolph Hitler. Motoko Fujishiro(poi Huthwaite da coniugata) si unì a loro alla fine della guerra con il ruolo di dattilografa per la divisione Arts and Monuments della Civil Information and Education Section sotto il Comandante supremo delle forze alleate (SCAP): le sue responsabilità includevano la trascrizione dei rapporti e delle corrispondenze che arrivavano dalle operazioni sul campo dei Monuments Men. Nata a Boston, nel Massachusetts, il 24 agosto 1927 da immigrati giapponesi, Motoko Fujishiro Huthwaite fu costretta a lasciare gli Stati Uniti e trasferirsi in Giappone in seguito all’attacco a Pearl Harbor.
LA STORIA DI MOTOKO FUJISHIRO
Suo padre, eminente dentista e professore di Harvard, perse i suoi affari e fu successivamente arrestato dall’FBI con l’accusa di spionaggio: fu trasportato nel Montana e messo in un campo di internamento per quasi un anno, dopo il quale riuscì a tornare a casa, però mentalmente e fisicamente distrutto. Dopo l’esperienza come Monument Woman, Motoko tornò a Boston dove ottenne la laurea in inglese e intraprese una lunga carriera accademica. “Non è ironico che questa nuova guerra che il mondo sta conducendo contro Covid19 si svolga esattamente settantacinque anni dopo la fine dell’ultima Guerra Mondiale, e che le persone più colpite siano gli eroi i cui sacrifici hanno contribuito a costruire il mondo e tutte le sue libertà di cui godiamo oggi?”, ha riflettuto Edsel nel concludere il suo messaggio di omaggio a Motoko. “A coloro che, vergognosamente, dicono: ‘Beh, erano vecchi; sarebbero morti presto comunque ‘, ho questa risposta: ‘Non avete mai conosciuto, come noi, il coraggio e la dignità di questi guerrieri anziani. La loro perdita è la perdita della società. La loro perdita è la vostra perdita, perché portano con sé conoscenza e virtù che la nostra nazione, in effetti il mondo, ha bisogno ora più che mai. Sono i tesori della nostra nazione e dovremmo proteggerli di conseguenza“.
-Claudia Giraud
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