Ad annunciarlo la Fondazione Mudima di Milano con un laconico, ma appassionato messaggio: “Con profonda tristezza annunciamo la scomparsa di Nanda Vigo. Un’artista, un’amica”. Nata a Milano nel 1936 Nanda Vigo è stata una artista e designer brillante, creativa, cosmopolita. Laureata a Losanna, radicata a Milano, ma con un amore fortissimo per l’Africa, la Vigo ha condiviso la propria avventura artistica e creativa con artisti come Lucio Fontana, Piero Manzoni – di cui fu compagna, e in questo video lo racconta – e Enrico Castellani, compagni di strada di un percorso che comincia nel 1959, anno in cui Nanda fonda il proprio studio. Proprio nel 1965, infatti, Vigo cura nell’atelier di Fontana la mitologica mostra del gruppo Zero, intitolata per l’appunto Zero avantgarde, seguendo le tracce della compagine fondata a Düsseldorf nel 1957 e scioltasi nel 1966. Circa una trentina gli artisti in mostra, tra i quali appunto Manzoni, Lo Savio, Otto Piene, conosciuti dalla designer in occasione di una serie di viaggi intercorsi in quegli anni in tutta Europa. Negli stessi anni progetta la Zero House a Milano e partecipa ad una serie di mostre dedicate al gruppo Zero tra Amsterdam, Washington DC e naturalmente l’Italia.
NANDA VIGO: LE MOSTRE
Più tardi collabora con Gio Ponti, con il quale stringe un sodalizio più duraturo, tanto che sulla fine degli anni ’90 coordina insieme al regista Marco Poma tre documentari dedicati per l’appunto a Ponti, Manzoni e Fontana. Nel corso della sua lunga e luminosa carriera partecipa alla Triennale di Milano (1964 – indimenticabile l’Ambiente spaziale: “Utopie”, realizzato in quell’anno con Fontana – e 1973) e alla Biennale di Venezia (1982); le sue opere sono nella collezione di prestigiosi musei di tutto il mondo. Nel 1971 Vigo riceve New York Award for Industrial Design per la sua famosissima Lampada Golden Gate e realizza uno dei suoi progetti più interessanti per la Casa-Museo Remo Brindisi a Lido di Spina, in provincia di Ferrara. Nel 1997 cura a Palazzo Reale la mostra Piero Manzoni – Milano et Mitologia, dedicata all’amico di sempre. Una lunghissima carriera costellata da premi, qualcosa come 400 mostre e soddisfazioni difficilmente riassumibili; a questo link qualche nostra recensione. La sua ultima mostra è ancora in corso al Macte di Termoli.
I RICORDI DEGLI AMICI E COLLEGHI
Molti gli omaggi che cominciano a fioccare. L’ufficio stampa Lara Facco sceglie di ricordarla con una sua frase: “Se avrai necessità di montarti una tenda, magari in vista di una piccola tempesta di sabbia, farai di tutto per sopportare le ore gelide della notte e cercherai l’agio di un caldo sacco a pelo e di un thermos di tè. Così ho imparato a costruirmi un’isola. Un’isola che potrei costruirmi in qualsiasi mondo”. Il fondatore di Gruppo T Giovanni Anceschi scrive “grande affetto e la massima stima (con qualche amorosa baruffa) con NANDA VIGO”, sottolineando il carattere particolare dell’artista. C’è chi semplicemente esprime la propria incredulità e posta le immagini della bellissima recente mostra a Palazzo Reale Nanda Vigo Light Project, a cura di Marco Meneguzzo (estate 2019), prima retrospettiva antologica dedicata in Italia alla Vigo. 80 le opere esposte, tra progetti, installazioni e molto altro ancora, per raccontarne il percorso e la ricerca. Anche noi scegliamo di ricordarla con le sue parole, attuali ancora oggi: “Sono puntigliosa e di forte di temperamento. Quello che devo dire lo dico sempre. E poi sono orgogliosa. Deve considerare che sono cresciuta, come altre, in una cultura di dominio maschile. Non c’era altra espressione: o ti veniva fuori il carattere o niente. Ecco, a me è venuto fuori per amore del mio lavoro” (da una intervista rilasciata da Francesca Esposito per Domusweb.it il 12 aprile 2018).
– Santa Nastro
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