Landon Metz – Clarity
Mostra personale.
Comunicato stampa
Una matita traccia un confine,
una barriera oltre la quale non si può andare,
e la linea, istintiva, acquisisce struttura all'incontro del limite della tela.
Il colore, nella sua dimensione liquida,
asseconda la gravità fino a posarsi sul piano, sulla tela che ricopre il pavimento,
riempiendola di sfumature incontrollabili.
Così, campi di colore, come gocce che cadono per terra,
si creano
divenendo parte della superficie su cui si poggiano.
Forme sinuose ed eleganti si generano,
dinamiche e in movimento si appropriano dello spazio
che perde la propria dimensione:
verticalità e orizzontalità svaniscono. Non esistono più.
Acqua, precipita.
Musica, risale.
E da lì, dove sono nate,
simili a note che si muovono nell'aria, salgono la corrente
e le forme come ballerine in volo.
Morbide e fluttuanti si librano, si duplicano, si triplicano,
fino a creare sorelle della stessa sinfonia.
Lo spazio il loro teatro, la parete la loro scenografia.
Così raggiungono gli sguardi,
diretti e curiosi,
di osservatori incerti.
Questi, guidati da una musica vuota,
si perdono in una chiarezza e, in un ritmo limpido,
vagano senza interruzioni.