Password. Terza puntata del video-podcast per immaginare il futuro

Dopo Saul Marcadent e Caroline Corbetta, è il turno di Cloe Piccoli per la seconda puntata del video-podcast ideato da Federico Pepe per Le Dictateur. Con la parola d’ordine “mettere al mondo il mondo”.

Una password per leggere il mondo dell’arte con la voce dell’attrice Marta Comerio e un testo di Cloe Piccoli, Mettere al mondo il mondo, titolo che cita un celebre disegno del 1973 firmato da Alighiero Boetti.

Con quale aggettivo definiresti il tempo, il tuo tempo trascorso durante il lockdown, e perché?
Un presente per certi versi bloccato, immobile, sospeso, presente. Il mio tempo durante il lockdown è stato un presente all’ennesima potenza. Un presente sospeso e incombente a cui era impossibile sottrarsi. Un presente immobile e bloccato, quello delle città deserte Bergamo, Brescia, Milano, New York, Londra, Parigi, Madrid, e prima ancora la Cina. Un presente purtroppo veloce e dinamico, quello scandito da notizie e immagini (virtuali), apocalittiche: le terapie intensive, i camion dell’esercito nelle valli di Bergamo, medici, infermieri, lavoratori, volontari, tutte le persone in movimento per garantire l’immobilità di altri. Un presente collettivo condiviso dall’interno delle nostre case, e uno individuale in cui ogni orario, categoria temporale, abitudine, consuetudine è cambiata. Il mio tempo è stato un tempo presente a cui venivo costantemente riportata, caso mai mi fossi distratta, dal rumore dagli elicotteri che volavano bassi su Milano a rompere il silenzio dell’emergenza.

C’è qualcosa che questo lockdown ti ha insegnato? Che hai riscoperto? O, al contrario, qualcosa che invece ora ritieni meno importante rispetto a prima?
Lo sapevamo già, ma questa volta abbiamo sperimentato la fragilità dei sistemi complessi e connessi in cui viviamo, l’interdipendenza fra tutti e l’urgenza di intervenire. Abbiamo la responsabilità di costruire nuovi scenari mettendo a sistema politica, tecnologia, scienza, progetto, visione, arte.

Quanto e come l’emergenza sanitaria ha influenzato l’editoria e/o la curatela?
Molto, c’è stata un’accelerazione di processi in atto, come l’utilizzo di piattaforme online, e il lancio di progetti online, e mentre l’abbiamo fatto, in modo più assiduo ed esclusivo che mai, ne abbiamo percepito limiti e potenzialità. Siamo stati costretti a ripensare, ridefinire, reinventare dinamiche, modalità, dimensioni di progetti editoriali e curatoriali, e abbiamo più che mai apprezzato le relazioni umane e tridimensionali.

Come immagini il futuro immediato di questi due ambiti?
Credo che ci sia una grande potenzialità, energia, e desiderio di lavorare e produrre nuovi progetti. Il lockdown ci ha fatto riflettere il futuro immediato sarà più selezionato, attento, impegnato.

‒ Marco Enrico Giacomelli

LE PUNTATE PRECEDENTI

Password, il video-podcast per immaginare il futuro – Saul Marcadent
Password, il video-podcast per immaginare il futuro – Caroline Corbetta

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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