Come le lucciole
In un momento in cui farsi portatori di immagini di senso è sinonimo di dissenso, bisogna mutarsi in lucciole, resistere, continuare a brillare.
Comunicato stampa
Come le lucciole
02.07.20 - 12.09.20
David Casini
Angiola Gatti
Piero Manai
Damien Meade
Joseph Montgomery
Alberto Scodro
Alexis Teplin
Ci sono tutte le ragioni per essere pessimisti, ma proprio per questo è necessario aprire gli occhi nella notte, continuare a spostarsi, rimettersi in cerca delle lucciole. [...] Per conoscere le lucciole, bisogna vederle nel presente della loro sopravvivenza, bisogna vederle danzare vive nel cuore della notte, anche se quella notte viene spazzata via da qualche feroce riflettore. G.D.H.
In un momento di pausa e introspezione rileggiamo il saggio di Georges Didi-Huberman La Survivance des lucioles, 2009 (ed. it. Come le lucciole. Una politica delle sopravvivenze) per accorgerci della sorprendente attualità. È nei momenti di rottura che bisogna affinare la propria sensibilità in modo da cogliere i bagliori delle lucciole, fari della speranza e fonti di energia "sostenibile". Le immagini, di cui abbiamo di nuovo il potere di visione, sono le lucciole; lo spazio che le circoscrive e sul quale gettano il loro bagliore è l’opportunità che abbiamo per «organizzare il pessimismo» (W. Benjamin), non più attraverso il riflesso luminoso di uno schermo. In un momento in cui farsi portatori di immagini di senso è sinonimo di dissenso, bisogna mutarsi in lucciole, resistere, continuare a brillare.