The Vault, il primo caveau digitale targato Art Defender
Società fondata nel 2008 con l’obiettivo di mettere in sicurezza e valorizzare i patrimoni di musei, aziende e soggetti privati, Art Defender ha dato vita a uno strumento inedito: il primo caveau digitale per la gestione integrata di beni da collezione. Ne abbiamo parlato con l’amministratore delegato Alessandro Guerrini.
Sicurezza e serietà sono parole d’ordine imprescindibili per quanti desiderano salvaguardare il proprio patrimonio, anche e soprattutto quando quest’ultimo affonda le radici nel mondo dell’arte. Dal 2008, collezionisti, organismi museali e aziende possono commissionare ad Art Defender la tutela e la valorizzazione dei beni artistici di cui dispongono, grazie al mix di servizi offerti dalla società fondata da Alvise di Canossa.
Conservazione, consulenza, assicurazione e logistica sono i quattro ambiti nei quali si concentra l’attività di Art Defender, che mette a disposizione dei propri clienti non solo competenze trasversali – dalle valutazioni alla catalogazione all’affiancamento nella gestione di una raccolta ‒, ma anche una efficiente rete di caveau a cui si è aggiunta una new entry. Stiamo parlando di The Vault, il caveau digitale che segna una svolta nella cura delle proprietà di natura artistica. A raccontarne i dettagli è Alessandro Guerrini, amministratore delegato di Art Defender.
Come nasce The Vault e con quali scopi?
Il progetto The Vault nasce nell’ambito di una riflessione più ampia avviata in “tempi non sospetti”, ben prima che l’emergenza sanitaria accelerasse il processo di digitalizzazione del settore dell’arte e stimolasse la sensibilità di molti player del mercato verso le opportunità provenienti dal mondo della tecnologia. Tale riflessione ha individuato come obiettivo prioritario l’innovazione, da perseguire sia nell’ambito dei servizi, per rispondere alle esigenze in continuo mutamento dei nostri clienti, sia nell’ambito della comunicazione, per sfruttare al meglio tutti i canali di interazione con i nostri interlocutori di riferimento.
In quest’ottica si è collocata, ad esempio, anche la collaborazione con Fondamenta, l’iniziativa digital di Artissima, di cui Art Defender è partner da diversi anni.
The Vault, invece, nasce dalla volontà di creare uno strumento agile e semplice nella gestione delle opere d’arte, che si adatti al collezionista come al dealer contemporaneo: accessibilità da remoto e velocità delle operazioni sono elementi imprescindibili per entrambi. Per garantire i massimi standard in termini di data protection, abbiamo sviluppato il progetto con Artshell, top player nella realizzazione di piattaforme per la gestione digitale dell’arte, col quale abbiamo già all’attivo diverse collaborazioni, tra cui la realizzazione del nostro sito web.
Di cosa si tratta, in concreto?
Grazie alla tecnologia di Artshell e ai servizi offerti da Art Defender abbiamo creato un unicum internazionale: un caveau digitale dove poter archiviare in maniera estremamente sicura le proprie collezioni e al tempo stesso fruirne in qualsiasi momento lo si desideri e da qualsiasi luogo.
Non è tutto, The Vault consente di condividere immagini high res e informazioni e attivare i servizi di art collection management in maniera immediata “con un click!” in costante contatto col team di Art Defender per qualsiasi tipo di supporto, grazie a una chat dedicata.
Perché una realtà dedita alla custodia dei beni da collezione sceglie di rivolgersi al digitale?
The Vault in realtà nasce proprio dalla nostra esperienza consolidata nell’ambito della conservazione delle opere d’arte. Da sempre Art Defender offre ai suoi clienti il massimo in termini di protezione, sicurezza e innovazione, grazie all’altissima tecnologia dei suoi impianti. Con The Vault abbiamo voluto declinare tale esperienza in chiave tecnologica: siamo stati i primi a integrare fisico e digitale potenziandoli reciprocamente.
Come funziona, quali servizi offre e come dialoga The Vault con il vostro deposito doganale?
Presso la nostra sede di Bologna abbiamo un deposito doganale, dove le opere d’arte, le auto da collezione e i preziosi possono essere introdotti in regime di sospensione IVA, senza limiti di tempo: è un servizio molto apprezzato e utilizzato da galleristi e dealer che possono trovare in The Vault un ulteriore strumento per semplificare la gestione delle proprie opere in deposito, condividendo, ad esempio, immagini e informazioni selezionate con diversi clienti in maniera estremamente veloce. Sempre in un’ottica di ottimizzazioni delle tempistiche di dealing, è possibile richiedere preventivi e attivare servizi di trasporto, assicurazione, disbrigo di formalità doganali con tempistiche sicuramente più veloci rispetto alle procedure standard.
E per quanto riguarda i collezionisti?
Dal punto di vista del collezionista, invece, The Vault consente, ad esempio, di visualizzare il proprio patrimonio in un ambiente iper-realistico che ricrea gli ambienti dei nostri caveau e di condividerlo, ogni qualvolta lo desideri, con i suoi consulenti o semplicemente con gli amici!
Come hanno reagito i vostri clienti a The Vault? Se ne sono aggiunti di nuovi?
Il lancio di The Vault ha suscitato molto interesse e curiosità. Abbiamo già ricevuto molte richieste di informazioni dai nostri clienti storici incuriositi dalla novità, anche da insospettabili collezionisti di arte antica…Ci sono poi stati anche dei feedback positivi anche da parte delle collezioni corporate e delle gallerie. Sicuramente The Vault ci sta consentendo di raggiungere i soggetti più dinamici come dealer e consulenti, interessati alla gestione “smart” dei beni.
Quali evoluzioni vi aspettate per il vostro settore nell’ottica di un futuro così incerto come quello che ci apprestiamo a vivere?
La situazione eccezionale e drammatica che abbiamo vissuto e il lockdown che ne è conseguito hanno avuto naturalmente un impatto sull’operatività dell’azienda, anche se la diversificazione dei nostri servizi ‒ dalla conservazione alla consulenza, dall’assicurazione alla logistica ‒ ci ha consentito di contenerne gli effetti. Abbiamo vissuto i mesi passati come un’occasione di confronto e rielaborazione degli spunti provenienti dall’esterno: è stato un periodo in cui abbiamo concentrato le energie e focalizzato l’attenzione sul futuro e sulle sfide che ci attendono. Abbiamo messo a frutto soluzioni inedite e innovative per rispondere a un futuro in cui il digitale avrà sicuramente un ruolo di primo piano, penso non tanto come alternativa ma come potenziamento dell’esperienza fisica e diretta.
In generale, quali sono le tipologie dei clienti di Art Defender e le principali richieste che dovete gestire?
La nostra offerta di servizi è estremamente duttile e modulabile sulle esigenze dei diversi interlocutori a cui ci rivolgiamo: dal collezionista all’operatore del mercato, dalla realtà museale all’azienda.
Oltre alla rete di impianti per la conservazione dei beni da collezione, abbiamo un team interno e un network di professionisti d’eccellenza strutturati per rispondere alle richieste più diversificate: dalla gestione della collezione corporate all’assistenza a chi eredita beni artistici ma non sa come approcciarli. Abbiamo inoltre un dipartimento dedicato alle valutazioni a scopo patrimoniale, assicurativo, bilancistico, successorio e un’agenzia assicurativa interna, l’unica in Italia dedicata esclusivamente alla copertura dei rischi legati a opere, oggetti d’arte e beni da collezione. Assistiamo infine i nostri clienti nelle fasi di acquisto, di dismissione o, molto frequentemente, nelle divisioni ereditarie. Ci occupiamo inoltre di catalogazione, verifiche di autenticità e della redazione di inventari.
Dove si trovano le vostre strutture e quali caratteristiche hanno?
La sede e gli uffici di direzione sono Milano, mentre la nostra rete di impianti si estende su tutto il territorio nazionale con sedi a Torino, Milano, Bologna, Firenze e Roma. I nostri caveau sono dotati dei più elevati sistemi di sicurezza e protezione e di un team tecnico di professionisti della conservazione. La struttura di Bologna, oltre al deposito doganale a temporalità illimitata, è dotata anche di uno spazio ad hoc per la conservazione di auto storiche e da collezione, un mercato in forte espansione che trova nel distretto della motor valley il proprio centro nevralgico. Inoltre, sia nella sede di Bologna che in quella di Firenze, abbiamo sviluppato ambienti dedicati per la conservazione delle collezioni fotografiche, come ad esempio il prestigioso fondo fotografico Alinari.
‒ Arianna Testino
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