Alberto Scodro / Silvano Tessarollo – Senza Nuvole
mostra che ha per protagonisti due artisti del territorio, Alberto Scodro (Marostica, 1984) e Silvano Tessarollo (Bassano del Grappa, 1956). L’esposizione, a cura di Chiara Casarin con Elena Forin, è allestita in Galleria Civica.
Comunicato stampa
I Musei Civici e l’Amministrazione comunale di Bassano del Grappa sono lieti di presentare Senza Nuvole, mostra che ha per protagonisti due artisti del territorio, Alberto Scodro (Marostica, 1984) e Silvano Tessarollo (Bassano del Grappa, 1956). L'esposizione, a cura di Chiara Casarin con Elena Forin, è allestita in Galleria Civica fino al 31 agosto 2020.
Questa nuova importante tappa del progetto museale del direttore artistico Chiara Casarin dimostra ancora una volta quanto gli spazi del Museo siano luoghi ideali per stabilire un dialogo tra la storia, l’architettura, le collezioni e il presente della ricerca.
Il progetto vuole proporre uno sguardo sulla natura, sul paesaggio e sul tempo attraverso il lavoro di due artisti profondamente diversi per generazione e linguaggio visivo ma uniti dal comune riferimento a scenari legati al territorio e dalla consolidata attività internazionale. Le loro visioni, che spesso si originano a partire dai ritmi di un vivere quotidiano e pragmatico nell’ambiente, si esprimono attraverso una pluralità di linguaggi che spazia dal disegno al video e dall’installazione fino alla scultura in ottone, oro, argento e in cera: l’insieme di queste opere, tutte di straordinaria capacità tecnica e di visionaria qualità visiva, portano l’ambiente naturale nelle sale della Galleria Civica offrendo un’inedita visione del paesaggio e delle tante dinamiche che in esso si trovano radicate.
Attivo fin dagli anni ‘80, Silvano Tessarollo mostra nelle azioni e negli oggetti più semplici la presenza di un immaginario vibrante e dolorosamente vivo. Nei grandi disegni a carboncino realizzati appositamente per Senza nuvole l’artista fa emergere la potente drammaturgia che unisce la natura all’uomo. Nel tempo silenzioso e bloccato di questi alberi si consumano infatti le note più intense e dolorose della resistenza e del più profondo attaccamento alla vita: «Il dialogo con la natura resta per l’uomo e per l’artista – dichiara Tessarollo – una condizione necessaria e imprescindibile. L’artista è uomo, è natura, una piccolissima parte di natura nella grandezza della natura».
Al tempo sospeso e congelato di questi oggetti e di queste visioni, fa invece da contraltare il ritmo continuo che è nella produzione di Alberto Scodro: «I lavori di Silvano creano concentrazione, sono meditativi mentre i miei – afferma Scodro – devono creare dinamicità: pur essendo immobili, saranno tutte osservazioni sul movimento». L’erba nel suo tendere verso l’alto, i girasoli con le loro visioni a 360 gradi, le trottole di terracotta che sono un gioco della tradizione ma anche la sintesi di uno sguardo accelerato, così come la disposizione dei singoli elementi nelle sale del museo, sono un’opportunità per riflettere sulla rotazione che è nel normale muoversi del pianeta e che nel caso di Scodro è un modo per guardare il mondo.