Spazio Bianco: nuovo spazio dedicato alla fotografia a Pesaro. Immagini della mostra di apertura
Considerato come ‘spin off’ del Centro Arti Visive Pescheria, Spazio Bianco è ora il punto di riferimento per la fotografia di Pesaro. Si inaugura con la mostra di Michele Alberto Sereni che documenta un luogo di forte significato storico e artistico per la città.
A Pesaro è nato Spazio Bianco, il nuovo punto di riferimento per la fotografia in città. Chiamato “bianco” per il colore preponderante che ne domina le superfici, il nuovo spazio sorge in pieno centro storico, in un edificio precedentemente occupato dalla galleria Ca’ Pesaro 2.0 e in coabitazione con Intercontact, agenzia di pubbliche relazioni ben radicata sul territorio. Questa nuova realtà si presenta come luogo ideale non solo per proporre percorsi artistici e fotografici diversi, con un’attenzione particolare alla produzione regionale; ma anche per essere un luogo di incontro e scambio attraverso il quale far dialogare le diverse discipline, destinato a diventare nel tempo centro di documentazione. Con la cura di Marcello Smarrelli, Spazio Bianco viene gestito dal Comune di Pesaro e diventa uno “spin off” del Centro Arti Visive Pescheria, che si trova a pochi passi. La prima mostra, ospitata fino al 16 agosto, si intitola Il Duse. Cinema Divino e raccoglie gli scatti di Michele Alberto Sereni (Pesaro, 1958) che documentano un luogo dalla curiosa vicenda storica e artistica, per la città.
SPAZIO BIANCO E LA STORIA DEL CINEMA DUSE DI PESARO
Il Cinema Duse è un’architettura che ha avuto una lunga e affascinante vita, sebbene attualmente sia in mano a privati e in stato di abbandono. Nato come chiesa secentesca di San Filippo, è stato dal 1882 sede del Liceo Musicale Rossini e ancora dal 1926 teatro, inaugurato il 12 ottobre da Luigi Pirandello presente alla messa in scena del suo Sei personaggi in cerca d’autore; è a questa gloriosa fase che risale l’intitolazione a Eleonora Duse, la quale ne ha solcato il palco. Nel 1952 l’architetto Nicola Amoroso prende in mano il progetto che porterà al cinema e al suo arredo unico, in cui rientra un lampadario bicolore di Lucio Fontana e il pannello scultoreo di Giò Pomodoro.
IL DUSE. CINEMA DIVINO RACCONTATO DA MICHELE ALBERTO SERENI
“Feci una campagna fotografica nel ’90 per il catalogo di una grande mostra che si intitolava ‘Cronovideografie: Pesaro tra provincia e mondo, 1945-1980’, allestita a Palazzo Ducale di Pesaro, prima che aprisse la Pescheria”, racconta Michele Alberto Sereni, raggiunto da Artribune. “Decisi di parteciparvi con gli scatti che avevo realizzato al Cinema Duse, un luogo che all’effettivo non era uno spazio espositivo ma avrebbe potuto esserlo! Al suo interno c’erano opere di Giò Pomodoro, di Lucio Fontana, le ceramiche di Bucci le architetture e la scala di Nicola Amoroso… Una volta dentro sono stato colpito da questa sinergia alla Bauhaus, in cui diversi linguaggi artistici – ceramica, pittura, scultura, architettura – coesistevano in uno stesso spazio, in armonia. Sono rimasto talmente affascinato che ho realizzato foto non solo per il libro ma anche per me. Questi scatti in bianco e nero sono poi tornati utili a distanza di trent’anni per raccontare un pezzo importante della città di Pesaro e condividerlo con la cittadinanza attraverso questa mostra. Oltre alle immagini dell’interno dello spazio, ho voluto omaggiare la ‘Divina’, di Eleonora Duse, un personaggio che ha scombinato le carte in tavola del teatro italiano: stante, eterea, impalpabile e dalla gestualità ottocentesca, come se potesse vivere all’infinito. Una figura che ho omaggiato attraverso un mio lavoro personale che mostra il corpo di una donna attaccata alla roccia, come dipinta su essa”. La mostra è accompagnata da un catalogo con testo di Milena Becci, curatrice e storica dell’arte.
– Giulia Ronchi
http://www.centroartivisivepescheria.it/
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