Il fotoreporter Massimo Sestini in mostra a Lecce
Al Castello Carlo V di Lecce sono in mostra le visioni zenitali di Massimo Sestini, che ha narrato, attraverso i più emblematici fatti di cronaca degli ultimi quarant'anni, la storia della politica e del costume della società italiana. Gli scatti iconici del fotoreporter toscano caratterizzano la personale “L’Aria del Tempo”, curata dal collettivo Kunstschau.
Dalle prospettive aeree alle visioni zenitali, catturate in scatti incisivi che rompono i limiti della comune percezione, cristallizzando il reale nella sua fatticità – asettica in apparenza ma generatrice di pathos nella sostanza – in un eterno, vertiginoso istante.
È lo sguardo di Massimo Sestini (Prato, 1963), fotoreporter toscano che ha conquistato le copertine di autorevoli testate internazionali tra le quali il New York Times, lo Herald Tribune, Time, Paris Match, fin dal 1978 – attraverso il suo caustico obiettivo e i suoi scoop giornalistici – l’attualità e la storia della società italiana: dai fatti di cronaca che hanno costellato la politica del Belpaese alle consuetudini che ne hanno determinato il costume.
LA MOSTRA A LECCE
Lecce rende omaggio all’opera di Sestini con L’Aria del Tempo, personale allestita al Castello Carlo V fino al 30 settembre, a cura del collettivo Kunstschau in collaborazione con RTI Theutra-Oasimed.
Nelle nivee sale del castello si stagliano quaranta fotografie iconiche di grande e medio formato, scattate a bordo di elicotteri e aerei dei corpi militari, in cui Sestini ha immortalato avvenimenti fondamentali che hanno caratterizzato gli ultimi decenni della storia d’Italia: dalla strage di Capaci e quella di via D’Amelio alle macerie di Amatrice; dagli scontri del G8 di Genova nel 2001 all’affondamento della Costa Concordia; dai peculiari paesaggi dell’Ilva di Taranto agli spaccati del tipico Ferragosto italiano con spiagge gremite.
Ma lo scatto che consacra il fotoreporter toscano come comunicatore a livello internazionale – facendogli vincere il prestigioso premio Word Press Award 2015 – s’intitola Mare Nostrum (2014) e ritrae un barcone stipato di migranti ripreso dall’elicottero durante le operazioni di salvataggio della Marina Militare italiana nelle coste libiche.
LE FOTOGRAFIE ZENITALI E IL LIBRO
Nella ricerca visiva di Sestini le riprese aeree verticali diventano, dal 2000, perfettamente perpendicolari rispetto al soggetto, fotografato da punti di osservazione sempre più estremi, ripidi, intensi, vertiginosi, oltre i limiti prospettici: zenitali appunto.
La personale L’Aria del Tempo costituisce, infine, la prosecuzione dell’omonimo progetto editoriale del 2018: un fotolibro edito da Contrasto Books che ripercorre la via artistica di Sestini. Come precisa Gianluca Tenti: “L’Aria del Tempo: è lì che abita Massimo Sestini, cultore dell’istante che tutto sublima. Non è un luogo fisico, ma uno stato della mente. È istinto, adrenalina, passione. Sestini non pensa. Agisce. Non ci sono limiti o barriere. La foto è arte, la cronaca è vita”.
– Cecilia Pavone
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