Il più vicino possibile
Mostra collettiva.
Comunicato stampa
IL PIU’ VICINO POSSIBILE
2 agosto - 13 settembre 2020
Opere di
Marco Cordero, Francesca Gagliardi, Johanna Gschwend e Moritz Hossli
Documentazione fotografica
Fondazione Monte Verità, Ascona (CH)- Fondo Harald Szeemann
Mostra promossa dal Comune di Ameno (No)
cura di
Cristina Moregola
In collaborazione con
Nicoletta Mongini - Fondazione Monte Verità
Inaugurazione
Sabato 1 agosto 2020 ore 17.00
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti
Orari
Dal 2 al 30 agosto
Da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30
Dal 31 agosto al 13 settembre
Solo sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30
Museo Tornielli, Piazza Manzoni 1, Ameno (No)
Invitati in residenza dalla Fondazione Monte Verità ad Ascona (CH) nel mese di luglio 2020, Marco Cordero, Francesca Gagliardi, Johanna Gschwend e Moritz Hossli si sono confrontati con un luogo carico di storia e ancora intriso dell’aura filosofica e teosofica che ha caratterizzato le sue origini.
Durante la residenza gli artisti hanno iniziato a concepire la mostra che Monte Verità dedicherà loro nel 2021 nell’ambito di Giardini in arte, e nel contempo si sono concentrati nel portare a compimento le ultime fasi del progetto relativo alla mostra “il più vicino possibile” in programma dal 2 agosto al 13 settembre 2020, con inaugurazione sabato 1 agosto, nelle spazi del Museo Tornielli ad Ameno (No).
Un progetto costruito a partire da un nucleo di fotografie d’archivio sulle origini di Monte Verità, dove nel primo decennio del 1900 un gruppo di idealisti ispirati alla Lebenreform fonda la propria colonia ispirandosi ai principi di una vita comunitaria seguendo un’alimentazione vegetariana, praticando l’elioterapia, il nudismo, gli esercizi ginnici e la meditazione, lontani dagli eccessi dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione.
Provenienti dal Fondo Harald Szeeman e appartenenti alla Fondazione Monte Verità, nella mostra “Il più vicino possibile” le fotografie sono state accostate alle opere dei 4 artisti chiamati a declinare una connessione tra la loro ricerca e i due luoghi coinvolti nel progetto, Monte Verità e Ameno, accomunati da un inclinazione verso l’arte e la natura.
All’interno della mostra ogni artista ha individuato uno proprio spazio di relazione con le fotografie e ulteriori ambienti entro i quali compaiono singole installazioni.
Il percorso espositivo non si limita alle sale dello storico palazzo che ospita il Museo ma si espande verso l’esterno comprendendo l’area di ingresso e il Padiglione nel Parco Neogotico.
Il titolo della mostra è, in questi tempi di obbligata distanza, un ideale desiderio di prossimità, di avvicinamento, di approfondimento attraverso uno sguardo e un pensiero corale.