Meristà – Ilaria Turba / Fatima Bianchi
“Meristà” è la nuova mostra che Casa Testori dedicherà all’arte contemporanea nel ciclo Pocket Pair. Curata da Giulia Zorzi, presenta il lavoro di due artiste visuali, Ilaria Turba e Fatima Bianchi.
Comunicato stampa
“Meristà” è la nuova mostra che dal 17 ottobre 2020 al 15 novembre Casa Testori dedicherà all’arte contemporanea nel ciclo Pocket Pair. Curata da Giulia Zorzi, presenta il lavoro di due artiste visuali, Ilaria Turba e Fatima Bianchi. Entrambe prendono spunto da elementi della vita personale e familiare e innescano un dialogo incrociato fra di loro che, seguendo i diversi ambienti della casa, la storia del luogo e delle persone che lo hanno abitato in passato e intrecciando diversi linguaggi espressivi, rielaborano il proprio ricordo rendendolo universale. Una memoria fertile e generativa dunque: non solo ricordo, ma vero terreno di scoperte e rivelazioni. Da qui il titolo della mostra “Meristà”, parola inventata che ha origine nel termine meristema, che prende spunto dal suo significato: tessuto vegetale le cui cellule sono capaci di dividersi e riprodursi. Un neologismo che è anche omaggio a Giovanni Testori, grandissimo inventore di lingue proprie.
Fatima Bianchi, già ospite di Casa Testori nel 2014 con il pluripremiato “Tyndall”, presenta tre installazioni video, tra arte e cinema:
“L' Ouvert” è l'opera più recente dell'artista. Viene qui presentata in anteprima, in associazione a una speciale installazione. Un gruppo di donne racconta la propria esperienza del parto. Evocato attraverso la memoria del corpo, il parto diventa rito di passaggio rappresentato anche simbolicamente dall'apertura. Il corpo, la memoria e il racconto rimandano a un senso più profondo: il desiderio dell'essere umano di far parte di uno spazio infinito, assoluto. Una dimensione che trascende il tempo, in cui vita e morte si compenetrano: l'eterno divenire.
“Onomanzia“ è un lavoro in cui l'artista indaga sul proprio nome, che racchiude identità, culture, simboli e storie differenti. Un viaggio autobiografico intorno all’importanza del significato del nome nella vita di ognuno di noi.
Infine, uno speciale lavoro sull’archivio fotografico della famiglia Testori sarà presentato in un’installazione video realizzata per l’occasione.
Ilaria Turba presenta una selezione da “JEST“, raccolta di opere qui ripensata per dialogare con gli spazi della casa. Nasce dall’esplorazione dell’archivio fotografico della famiglia dell'autrice: cinque generazioni di fotografie scattate dal 1870 a oggi sono il punto di partenza di una ricerca visiva in cui la fotografia è realtà e finzione, gioco e azione; immagini e oggetti nascono da una pratica fotografica che intreccia altre discipline, offrendosi allo spettatore come una nuova esperienza dello sguardo e della percezione.
In JEST, termine inglese che in italiano si traduce con 'scherzo', l’autrice lavora manipolando le immagini storiche in un gioco di ripetizioni, trasformazioni visive e messinscene sempre diverse, fino a costruire una costellazione che unisce elementi privati e universali.
Il progetto espositivo richiede la partecipazione del visitatore e offre spunti di riflessione sull’archivio personale di immagini e suggestioni (e pregiudizi) che ciascuno di noi si porta dietro.
A completare l'esposizione è un lavoro a quattro mani sull'archivio fotografico della famiglia Testori: una selezione di immagini presentata in due letture intrecciate delle due artiste.
Pocket Pair ciclo di mostre coordinato da Marta Cereda avviato da Casa Testori nel 2018, riprende un’espressione del gioco del poker che indica la situazione in cui un giocatore ha due carte, di uguale valore, e deve scommettere su di esse. Allo stesso modo, i curatori scommettono su talenti emergenti, due artiste/i dal pari valore, per dar vita a una bipersonale di elevata qualità, allestita al pian terreno di Casa Testori dove sono liberi di incontrarsi, anche all’interno delle singole stanze, di farsi visita, di dialogare da vicino.
COVID-19: INAUGURAZIONE E APERTURA AL PUBBLICO SI SVOLGERANNO IN TOTALE SICUREZZA E NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE VIGENTI PER LA TUTELA SANITARIA DI VISITATORI E PERSONALE.
Opening: sabato 17 ottobre 2020 dalle 17.00 alle 22.00
Date: dal 17 ottobre al 15 novembre
Luogo: Casa Testori, largo Angelo Testori 13, Novate Milanese (MI)
Ingresso: libero
Orari: Dal martedì al venerdì: 10.00-13.00 | 14.30-18.00 - sabato: 14.30 - 19.30
Chiusa domenica e lunedì
Informazioni: www.casatestori.it | [email protected] | tel. +39.0236586877
UFFICIO STAMPA CASA TESTORI
Maria Grazia Vernuccio - Mob. +39 3351282864 [email protected]
Biografie
Giulia Zorzi
Giulia Zorzi è curatrice e organizzatrice di eventi culturali.
Dal 2002 si dedica soprattutto alla fotografia. Fondatrice e direttrice di Micamera, libreria e galleria di fotografia che dal 2003 organizza mostre, incontri e corsi di fotografia. Micamera è considerata una delle librerie di riferimento nel mondo della fotografia contemporanea, sia per la selezione editoriale che per la programmazione culturale.
Ha collaborato con PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea, GAM - Galleria d’Arte Moderna, Fondazione Stelline, Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. Nel 2010 ha portato per prima in Europa il lavoro di Mark Steinmetz, curandone la mostra South per il Festival SiFest; nel 2019 è co-curatrice della retrospettiva a lui dedicata presso Fotohof di Salisburgo (A).
Nel 2011 ha ideato Japanese Photobooks Now, mostra di fotografia contemporanea giapponese attraverso i libri curata da Ivan Vartanian presso Le Bal a Parigi. Nel 2012 ha creato insieme a Lorenzo Tricoli Support Your Locals, progetto di indagine sul quartiere Isola di Milano e sul processo di gentrificazione; divulgato attraverso quattro giornali distribuiti gratuitamente, presentato in quartiere in una mostra presso l’edicola, Support Your Locals è stato poi esposto presso il Festival di Lucca e presentato in occasione dei Festival internazionali.
Nel 2019 è tra le curatrici di Looking on. Sguardi e prospettive sulla nuova fotografia italiana presso il Museo MAR di Ravenna, mentre è stata rinviata a giugno 2021 la mostra di Giulia Iacolutti Casa Azul, presso il PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
Collabora con autori ed editori alla realizzazione dei progetti editoriali, di cui segue anche la promozione. Irregolarmente pubblica recensioni, tiene lezioni e conferenze dedicate alla fotografia.
Fatima Bianchi www.fatimabianchi.com
Fatima Bianchi è una regista alle frontiere del documentario e della video arte. Nei suoi progetti cerca di creare nuove narrazioni basate su diverse forme di temporalità e usa la realtà come punto di partenza per generare una forma di documentario che sfugga alla rappresentazione. Il suo approccio sperimentale si basa sulla percezione della memoria per creare una visione sensibile del mondo. Parallelamente al suo lavoro di regista, accompagna numerosi film come montatrice.
Nata a Como nel 1981, si è diplomata alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano nel 2008, dal 2015 vive e lavora in Francia. I suoi film e le sue installazioni sono stati esposti in numerosi festival e gallerie tra cui Visions du Réel (SVIZZERA), Cinéma Vérité Teheran (IRAN), Open City Documentary (GB), Kinopanorama Roma (IT), ZagrebDox (CR), Filmmaker Festival (IT), Mediterranea 18 Young Artists Biennale (TIRANA), Centre d'Art Contemporain de Briançon (FR), Les Instants Vidéo (FR), Fondazione Merz di Torino (IT), Spazio Forma di Milano (IT), Galleria Glogauair di Berlino (GER). Con il suo film Notturno è stata selezionata alla Settimana Internazionale della Critica della 73a Biennale di Venezia. Tra i premi e le menzioni che ha ricevuto: Primo Premio Filmmaker Festival, Primo Premio Fondazione Libero Bizzarri, finalista al Premio Arte Contemporanea Premio Fabbri, e secondo finalista al Premio ArteVisione 2015, Sky Italia e Careof.
Ilaria Turba www.ilariaturba.com (Como 1978).
Utilizza come media privilegiati la fotografia, il video e l’animazione per la creazione di opere, installazioni, progetti site specific e progetti di comunicazione. I suoi lavori sono il risultato di un percorso personale che intreccia sperimentazione visiva con altre discipline: scienze sociali, arti performative e storia orale, spesso realizzati in collaborazione con altri artisti, artigiani e professionisti. Identità e immaginari collettivi, rapporto tra presente e memoria attraverso oggetti, fotografie, storie e luoghi le tematiche principali della sua ricerca che include processi partecipativi e workshop.
JEST è il suo primo libro fotografico pubblicato dall’editore berlinese Peperoni Books, selezionato in “How We See: Photobooks by Women” libro e reading room a cura di 10x10 Photobooks (NY), premiato al Photo-Aperture Photobook Awards nel 2019. Nel 2018 a Nantes presso l’Atelier, spazio per l’arte contemporanea della città la prima mostra monografica di JEST, che include una serie di atti performativi e installativi tra cui la performance Eventails firmata con Ambra Senatore e prodotta dal CCNN.
Dal 2018 è artista associata al teatro nazionale Le ZEF di Marsiglia, dove sta sviluppando “le désir de regarder loin” progetto triennale sui quartieri nord della città, con il partenariato del Mucem, il museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, dove esporrà a giugno 2021. Una tappa del progetto è stata selezionata per Manifesta13 –parallel du sud- nel 2020.
Ilaria Turba ha presentato i suoi progetti nelle seguenti istituzioni e musei: Centre Pompidou, Parigi, (FR); Castello di Rivoli, Torino (I); Brooklyn Children’s Museum, New York (US); Museo della Triennale, Milano (I); Museo Fotografia Contemporanea, Milano (I); PAC-Padiglione di Arte Contemporanea).