In Valle d’Itria la mostra di Iginio Iurilli e Vincenzo De Sario

La più piccola galleria d’arte contemporanea della Puglia, nel cuore della Valle d’Itria, ospita “Fatuaria”, doppia personale di Iginio Iurilli e Vincenzo De Sario, che celebrano rispettivamente, con le loro peculiari sculture, la cultura mediterranea e la scoperta di nuovi orizzonti formali.

La sperimentazione neobarocca, sottesa alla reinterpretazione del Mediterraneo, nella poetica di Iginio Iurilli (Gioia del Colle, 1943) e la rivoluzione formale di Vincenzo De Sario (Bari, 1965), contrassegnata dal peculiare impiego di materiale edile, costituiscono l’architrave tematico di Fatuaria, la doppia personale allestita nell’omonima masseria a trulli, immersa nelle campagne di Ostuni, nel cuore della Valle d’Itria. La mostra, a cura di Isabella Battista, inaugura la più piccola galleria d’arte contemporanea in Puglia, la Sagrestia di Fatuaria, una lamia bianca di appena quattro metri quadri, utilizzata nei tempi antichi dal prete di campagna e costruita a ridosso della chiesetta dedicata ai protettori dei trulli Santi Cosima e Damiano, che si erge a sua volta sullo spiazzo antistante la masseria.

LE OPERE DI IGINIO IURILLI

Tra le pareti in pietra scialbata a calce, in uno spazio talmente ridotto che può essere visitato da un solo spettatore per volta, si stagliano, voluttuose e maestose, le sculture in terracotta di Iginio Iurilli che ‒ nella loro esplosiva e vitalistica policromia ‒ celebrano la flora e la fauna del Mar Mediterraneo e della campagna pugliese, in un’originale sintesi formale. Ecco, dunque, i soggetti marini prediletti dall’artista barese quali il riccio, declinato in nero e non nei toni del viola come di consueto, o la conturbante conchiglia rosa, ma anche la foglia d’ulivo, che rappresenta l’essenza della Puglia, o lo spumeggiante barattolo di pomodori esplosi, simbolo della cultura mediterranea.

Vincenzo De Sario, UBL1 Chain 2018. Cubo di catene di acciaio, cm 10x10x10. Photo Angelo Perrini

Vincenzo De Sario, UBL1 Chain 2018. Cubo di catene di acciaio, cm 10x10x10. Photo Angelo Perrini

I MATERIALI DI VINCENZO DE SARIO

Vincenzo De Sario, poi, fonda un inedito linguaggio formale attraverso le particolari sculture realizzate – impiegando tecniche artigianali ‒ in ferro, acciaio, alluminio e altri metalli utilizzati nel mondo edile. Le creazioni dell’artista pugliese, dal chiodo gigante in alluminio al piccolo cubo di catene d’acciaio, fino al “pennello martello” ‒ che richiama il tratto di Gerald Scarfe nelle illustrazioni dell’album The Wall dei Pink Floyd – generano, in relazione alla prospettiva assunta dallo spettatore, peculiari effetti ottici, conducendo alla scoperta di nuovi punti di osservazione dell’opera.

Cecilia Pavone

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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