Visto da qui – Santiago Cucullu
pPer il quarto episodio del nuovo ciclo Visto da qui, la Galleria Umberto Di Marino presenta il lavoro di Santiago Cucullu (Buenos Aires, 1969): Antifa Psychelica.
Comunicato stampa
Nel dicembre del 2019 la Galleria Umberto Di Marino chiudeva l’anno e il ciclo Visto da qui con il dj set Running the Field di Marco Raparelli, per riprendere la normale programmazione della galleria.
Visto da qui è stata una precoce occasione per riflettere sulla struttura della galleria stessa e del fare mostre, con l’obiettivo di eliminare quel surplus generato da una sempre più evidente sovrapproduzione di contenuti e riportando l’attenzione esclusivamente sulle opere.
Con la proclamazione dello stato di emergenza, il conseguente lockdown e la sempre più condivisa necessità di una ridefinizione dei meccanismi standardizzati del sistema dell’arte, la Galleria Umberto Di Marino ha pensato di riproporre quanto già iniziato un anno fa, questa volta però attraverso una newsletter settimanalmente mostrando ogni singolo capitolo di Visto da qui e parte del materiale raccolto per l’occasione, digitalizzato e messo a disposizione del suo pubblico
Impossibilitati, però, a riprendere una normale programmazione, in quanto incompatibile con gli attuali provvedimenti governativi, ancora una volta la struttura a più livelli del progetto Visto da qui solleva questioni e problematiche che in una corsa frenetica alla riapertura e al ritorno alla normalità potrebbero essere state già abbandonate.
Dopo la pausa estiva, per il quarto episodio del nuovo ciclo Visto da qui, la Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare il lavoro di Santiago Cucullu (Buenos Aires, 1969): Antifa Psychelica
Da sempre impegnato in un'analisi originale dei processi di decostruzione estetica, l'artista d'origine argentina basa la sua ricerca sullo smascheramento dei meccanismi legati alla globalizzazione, che si è fortemente imposta come fenomeno caratterizzante la contemporanea società occidentale. La rapidità con cui essa si sta estendendo su larga scala, favorita dalla potenza dei mass-media, ha provocato un abbassamento della soglia d'attenzione. La progressiva mancanza di senso critico e la perdita dell'individualità, dunque, hanno portato Santiago Cucullu ad innescare dei corto-circuiti visivi, al fine di scuotere il pubblico dal proprio torpore intellettuale, spingendolo a considerare diversi punti di vista di una storia sia personale che collettiva.
Presentate per la prima volta in galleria, le tre opere scelte - Antifa Psychelica, 2008, Pink Pirate Faerie, 2009 e Untitled, 2005 - ancora oggi rimarcano vigorosamente la necessità di un dibattito riguardo i meccanismi e le istanze della globalizzazione in realtà come quelle sudamericane.