MiuMiu Women’s Tales, i corti sulla moda promossi dal marchio MiuMiu
La finestra di Venezia sul mondo fashion film ormai appuntamento fisso e collaterale. Ecco cosa è accaduto a Venezia durante la sezione Giornate degli Autori della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Il resoconto.
Un appuntamento imperdibile e che ormai conserva una sua saporita tradizione. Per MiuMiu Women’s Tales, il progetto cinematografico creato nel 2012 dal marchio presieduto da Miuccia Prada, sono stati presentati al Lido di Venezia altri due progetti, due corti che si aggiungono a quelli degli anni precedenti. Si tratta di #19 Nightwalk di Małgorzata Szumowska e #20 In My Roomdi Mati Diop. Il primo cortometraggio firmato dalla regista, sceneggiatrice e produttrice polacca, esplora l’età più presa di mira da cambiamenti, crisi e metamorfosi vere e proprie, ovvero l’adolescenza. In questa “camminata notturna” infatti, si incontrano due ragazzi che abbiamo precedentemente inquadrato con le rispettive famiglie. Due situazioni molto diverse ma per certi versi simili. Una percepibile freddezza nei rapporti con i genitori e un profondo senso di incompiutezza ed inadeguatezza. I due hanno quindi qualcosa di profondo in comune e il loro incontro sarà un lento mutamento accompagnato passo passo e in ogni istante dal cambio di abiti che assecondano una metamorfosi estetica ed interiore. In questo caso quindi sono gli abiti a determinare una sorta di climax della storia che va a coinvolgere le diverse sfaccettature dei personaggi.
CON MIUMIU NUOVE SCOPERTE E SUGGESTIONI
Per#20 “In My Room”invece, la regista francese Mati Diopgià presente a Cannes nel 2019 con un cortometraggio, porta alla selezione dei film MiuMiu Women’s tales, qualcosa di davvero nuovo. Non una storia che si basa solo appositamente sul capo del brand, ma una delicata e introspettiva visione di come la stessa regista ha affrontato il lockdown e la riconnessione ai ricordi della nonna, tramite il riascolto di registrazioni vocali. La regista francese si mette quindi in gioco al 100% dando ancora una volta una prova di se, mettendo in pratica la creatività allo stato puro, rendendo un’idea mescolata alla realtà, un piccolo film dal sapore realistico e poetico.
IL CINEMA DI MIUMIU
Le inquadrature sono una lenta scoperta di quello che la circonda e raccontano non solo esteticamente, ma anche a livello temporale un lento cambiamento e una progressiva percezione del proprio spazio. Da notare anche un particolare e preciso stile di fotografia che per luce e geometrie ricorda talvolta i dipinti di Hopper. Non in secondo piano l’ironia con cui la regista (ma anche attrice) si mette alla prova “dirigendosi” in scene che rendono bene l’idea di come gran parte di noi ha percepito il lockdown, aggiungendoci però quel lato creativo e introspettivo che cattura l’attenzione e l’occhio dello spettatore.
–Luisa Pagani
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