Paola di Bello – Citizens
Mostra retrospettiva delle opere dell’artista e fotografa Paola di Bello.
Comunicato stampa
La Galleria Bianconi apre la stagione espositiva 2020 - 2021 con la mostra antologica “Citizens (1988 - 2006 )” curata da Francesco Zanot e dedicata alla grande artista e fotografa italiana Paola Di Bello (Napoli 1961). La mostra è incentrata sul tema della “comunità”, o meglio , come dice il titolo stesso, dei “cittadini” cioè di una comunità avanzata definita da reciproci rapporti di diritti e doveri all’interno di una società organizzata. Si tratta, quest’ultimo, di un tema non solamente necessario nella drammaticità dei nostri tempi, ma fondante della ricerca artistica di Paola Di Bello che, radicandosi nelle esperienze del concettuale e delle scienze sociali, si fa specchio dell’impegno civile dell’artista.
Le fotografie e i video di Paola Di Bello sono neutrali, cinici, brutali, come la Scienza. Eppure, proprio come la scienza portano con sé un’intrinseca armonia. “The beauty of a living thing is not the atoms that go into it, but way those are put together”, questa nota affermazione dello scrittore e astrofisico Carl Sagan ben ritrae il fascino e l’essenza delle opere esposte in mostra. Gli otto cicli di lavori selezionati, molti dei quali costituiti da esemplari unici o da stampe vintage irripetibili nelle loro caratteristiche tecnico-fisiche, danno vita ad un percorso espositivo che, in base al concetto di “radicalità “ intesa come atteggiamento di continuo e costante approfondimento del proprio oggetto d’attenzione, si divide in due vie: la prima quella delle serie realizzate attraverso un processo di partecipazione dei soggetti/cittadini, la seconda quella delle opere generate dalla pura osservazione dei soggetti stessi.
Dei progetti in mostra appartengono alla prima via cicli come Lucciole (1988 – 1991) in cui Paola Di Bello si è in parte affidata al caso, prescrivendosi il limite di documentare i comportamenti di una famiglia d’insetti sulla pellicola, La disparition (1995) che rappresenta la metropolitana di Parigi attraverso il rapporto tra i viaggiatori e la sua mappa e cicli come Bildung (1995-2003) e Framing the Community (2006-14) in cui l’Artista raccoglie informazioni su distinti gruppi sociali (rispettivamente studenti e abitanti metropolitani) con il rigore di un entomologo. Alla seconda invece afferiscono serie quali Rischiano pene molto severe (1998) e Video-Stadio (1997), con le quali Paola Di Bello si è impegnata a documentare e trasformare allo stesso tempo la realtà con semplici gesti: in Rischiano pene molto severe ha rimesso in piedi i senzatetto sdraiati sui marciapiedi ruotando in verticale i loro ritratti; in Video-Stadio invece ha sfruttato il movimento dei tifosi per simulare l’ipnotica rotazione di una delle torri di San Siro. Sempre alla seconda via appartengono opere come Sao Paulo (2002 ), video realizzato con Armin Linke, un lento pellegrinaggio nell’intrico delle favelas brasiliane o Mirafiori (2002) che rappresenta un’esplorazione dell’omonimo quartiere torinese, colto nel momento del cambiamento, attraverso una serie di eccentriche categorie di oggetti.
Il risultato è l’investigazione complessa e articolata di un percorso artistico e di un fondamentale concetto etnoantropologico, entrambi in costante mutamento e rivoluzione. Realizzato anche attraverso una continua ibridazione fra fotografia ed altri medium che conduce Paola Di Bello da un lato ad evidenziare la natura porosa di questo mezzo, dall’altro ad investigarne il linguaggio sia in senso storico che grammaticale.
La mostra, corredata da un catalogo a cura di Francesco Zanot, sarà visibile alla Galleria Bianconi fino al 6 novembre 2020.