Luisa Raffaelli – Bag in Box
La galleria Febo e Dafne inaugura il nuovo spazio espositivo di via Vanchiglia 16 – in occasione della manifestazione EXHIBI.TO e partecipando alle Ouverture TAG 2020 – con il nuovo progetto di Luisa Raffaelli Bag in Box.
Comunicato stampa
Vi è una continuità narrativa nei lavori di Luisa Raffaelli che si snoda nel tempo attraverso un cambiamento ed un incrocio dei medium. Il tema paradigmatico è sempre una sorta di claustrofilia e di attrazione solipsistica, vissuti più come un rifugio “geografico’’ e concettuale che come dimensione narcisistica o autoreferenziale.
Il soggetto narrante è una donna con i capelli rossi, di cui non si vede il volto. Spesso è raffigurata con la sua borsa, dalla quale non si distacca o che, in alcuni casi, le si strappa via di dosso in una corsa forsennata, mentre fugge da un territorio urbano ostile e freddo.
Per la donna rossa la borsa è il mezzo di trasporto e di custodia metaforica della sua identità, ma è anche il simbolo generativo del femminile, una sorta di luogo genitale in cui nascere e rinascere, un posto che custodisce un perenne loop esistenziale.
Bag in Box è un’istallazione multimediale nella quale il momento centrale è un video minimalista e spurio che rappresenta il rapporto fra il soggetto femminile e la sua borsa.
Il video è costruito partendo da un’unica immagine fotografica, quella lontana e originaria attraverso la quale era “nata” la donna rossa.
L’immagine viene poi rielaborata dall’artista come una sequenza di frames per mettere in scena un’azione ossessivamente circolare.
Con il video si intrecciano poi dei disegni, eseguiti su supporti diversi, tutti molto leggeri o trasparenti; delle fotografie dipinte nelle quali appaiono alcuni altri elementi simbolici; delle forme scultoree primarie, una sorta di luoghi generatori, che racchiudono l’immagine dell’acqua e di frammenti di volti.