HoperAperta – Totem e Tabù ovvero Il Mondo Capovolto
HoperAperta, nella cornice di Palazzo Recalcati all’interno delle sale espositive della Casa d’Aste Wannenes, presenta la mostra Totem e Tabù ovvero Il Mondo Capovolto, una collezione di installazioni-oggetti concepiti come pezzi unici che rileggono e reinterpretano la relazione tra le figure totemiche e i tabù estetici nel mondo contemporaneo.
Comunicato stampa
In occasione di Milano Design City - manifestazione voluta dal Comune di Milano per il rilancio della città come punto di riferimento internazionale per la cultura del progetto che coinvolge le massime istituzioni e distretti attivi nell’ambito del design e della creatività - HoperAperta, nella cornice di Palazzo Recalcati all’interno delle sale espositive della Casa d’Aste Wannenes, presenta la mostra Totem e Tabù ovvero Il Mondo Capovolto, una collezione di installazioni-oggetti concepiti come pezzi unici che rileggono e reinterpretano la relazione tra le figure totemiche e i tabù estetici nel mondo contemporaneo, tra la struttura degli oggetti d’uso e l’immaginario poetico dell’opera d’arte.
In mostra le opere di art design di Angela Ardisson, designer, Maurizio Barberis artista, Alfonso Femia / AF* Design architetto, Dario Ghibaudo, artista, Duccio Grassi architetto, Steve Piccolo, sound artist, Davide Valoppi / Studio Noarc architetto, Alberto Vannetti, artista.
HoperAperta è una piattaforma culturale, un progetto condiviso da più attori, architetti, designer, artisti e curatori, invitati a collaborare a un percorso comune per mettere in relazione competenze diverse, arte, progetto e alto artigianato. Per l’edizione 2020 gli otto autori coinvolti, si confrontano sul tema Totem & Tabù, proponendo ognuno una storia diversa e la propria visione del mondo.
I progetti saranno realizzati in collaborazione con aziende italiane - CL Livio Colombo, Cromonichel, Julia Marmi, Marmi Faedo - attive nell’ambito della lavorazione del marmo, della pietra, del legno, del metallo, dell’ottone e daranno vita a una serie di pezzi unici che hanno come obiettivo, attraverso una rinnovata sintesi delle arti, la messa a punto di un catalogo virtuale di opere che andranno ad aggiungersi, arricchendola, all’esperienza dell’edizione passata di HoperAperta.
Ed è così che Angela Ardisson presenta l’installazione luminosa Kepler, una sfera perfetta che prende ispirazione da una missione NASA, Maurizio Barberis il mobile per collezionisti Studiolo, un’opera in sé per accogliere oggetti e opere d’arte. E ancora l’opera di Alfonso Femia, una Mappa Stellare che si ispira alla più antica conosciuta, il Disco di Nebra, Dario Ghibaudo con tre opere che fanno parte del suo Museo di Storia Innaturale. E infine il Trittico di Duccio Grassi, un sistema d’arredo modulare con ripiani circolari, La Pirogue di Davide Valloppi, tavolino scultura con luce antropomorfa e con l’arazzo Utopie e Gloria, il Vello d’Oro, Alberto Vannetti affronta il mito di Giasone e del Vello d’Oro.
Inoltre il sound designer Steve Piccolo, autore musicale e artista attivo nella scena newyorkese anni Novanta, propone una performance videomusicale site specific.
HoperAperta infatti, in questo particolare momento, ha sentito la necessità di allargare i confini della propria esperienza associando al progetto espositivo una serie di proposte video - tra cui quella realizzata ad hoc da Steve Piccolo - che potranno costituire le premesse per un’edizione 2021, coinvolgendo anche Álvaro Catalán De Ocón, Mariano Martín, LOT-EK e Tom Piper, autori legati alle città di Madrid e di New York, luoghi in questo momento particolarmente attivi dal punto di vista dell’offerta artistica, oltre che, come Milano, duramente colpiti dalla pandemia.
Si prevedono inoltre nell’arco delle giornate espositive una serie di incontri presentazioni con alcuni dei protagonisti delle opere in mostra.