Rappresentare l’immagine. Mauro Moriconi a Pistoia
La manipolazione della pellicola fotografica è alla base del lavoro di Mauro Moriconi, che nella serie dei Tondi, in mostra da Studio 38 Contemporary Art Gallery, a Pistoia, s’interroga sui fondamenti dell’arte e insieme riflette sulla contemporaneità.
Scenari naturali insospettati, al limite del surreale, appaiono come d’incanto inscritti nell’armonia rinascimentale del cerchio, anzi del tondo; paesaggi e ambienti non definibili, eppure desiderabili, di cui s’intuisce la paradisiaca beatitudine. Una perfezione irraggiungibile, la cui lontananza è metafora di quell’Eden ormai perduto, ovvero quell’ambiente naturale su cui l’umanità ha tanto infierito.
LA TECNICA DI MAURO MORICONI
Da un punto di vista più strettamente tecnico, le impressionistiche macchie di colore che Mauro Moriconi (Lucca, 1980) crea attraverso un’equilibrata combinazione di tecnica e casualità ‒ dove forme reali e illusorie si compenetrano e si confondono a vicenda ‒suggeriscono gli interrogativi e la ricerca dell’artista in fatto di forma e sua riproducibilità, quasi un’indagine di carattere ontologico che riporta l’arte ai suoi elementi fondamentali, così come all’annoso dilemma se il soggetto debba essere la realtà o una sua reinterpretazione.
‒ Niccolò Lucarelli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati