Bertozzi & Casoni – Tempo
I due grandi maestri della ceramica espongono 19 opere nel chiostro e chiesa di Sant’Agostino.
Comunicato stampa
Da sabato 17 ottobre – vernissage alle ore 18 – al 7 febbraio 2021 la chiesa e il chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta (Lu) ospitano la mostra dal titolo “Bertozzi & Casoni. Tempo” curata da Mauro Daniele Lucchesi e Alessandro Romanini, e promossa dal Comune di Pietrasanta in collaborazione con l’Associazione Quattro Coronati. Bertozzi e Casoni sono un sodalizio artistico fondato ad Imola nel 1980 da Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961). Due grandi e consacrati maestri della scultura in ceramica, apprezzati dalla critica con mostre nei più grandi musei nazionali e internazionali tra i quali: Tate Liverpool, Museo Morandi di Bologna, Meşher di Istanbul, Villa Reale di Monza, Museo delle Arti di Catanzaro e due edizioni della Biennale di Venezia. Inoltre hanno partecipato quest’anno al Festival della Filosofia di Modena presentando al Museo Bertozzi & Casoni di Sassuolo l’opera “Quinta Stagione”, un ritratto che rappresenta la stagione della contemporaneità. Le diciannove opere, ospitate negli spazi della chiesa e nel chiostro di Sant’Agostino, scandiscono un percorso antologico nell’articolata opera dei due artisti che, nel corso della loro carriera artistica, hanno saputo conferire alla ceramica una pari dignità rispetto agli altri mezzi espressivi dell'arte contemporanea tale da farla entrare di diritto nel panorama delle arti maggiori. Nelle loro opere Bertozzi e Casoni riproducono con straordinaria abilità tecnica oggetti di uso comune usati e poi abbandonati (bidoni per l’olio combustibile, cestini dei rifiuti, “sparecchia ture”, scatole di detersivo), ai quali aggiungono animali bellissimi (pappagalli colorati, rosse coccinelle, camaleonti, iguane). Nel segno di questa ricerca artistica, Bertozzi e Casoni hanno progettato per Pietrasanta un allestimento specifico, per coinvolgere attivamente lo spettatore in una riflessione sul tempo. In esposizione opere di grandi dimensioni come “Composizione n. 14”, “Terra”, “Sedia Elettrica con Farfalle”, opere che dialogano con la storia dell’arte (da Vermeer a Warhol) e una serie di nature morte dai temi iconografici della vanitas (vanità), e del memento mori (ricordati devi morire), allegorie della lotta dell’essere umano con il tiranno Cronos che metaforicamente illustrano in maniera partecipata le debolezze umane. Un percorso che mette in evidenza come Bertozzi & Casoni, presenti in alcune delle più importanti collezioni internazionali, siano universalmente riconosciuti come coloro che hanno saputo armonizzare i due aspetti contrapposti del panorama artistico, la capacità di sapere sintetizzare armonicamente la progettazione concettuale e l’elevata perizia tecnica manuale. Al termine della visita, lo spettatore esce con la percezione che, nonostante i tempi difficili in cui viviamo, l’arte e la bellezza ancora una volta ci salveranno o almeno riscatteranno la nostra dimensione effimera. “L’approccio al processo creativo di Bertozzi & Casoni – spiegano Mauro Daniele Lucchesi e Alessandro Romanini – si caratterizza da sempre per un’attitudine etica che vede la produzione scultorea come una traduzione in forma plastica di riflessioni di carattere esistenziale e filosofico, con lo scopo di coinvolgere in maniera partecipativa lo spettatore. Un lavoro che viene portato avanti sperimentando senza sosta ipotesi di dialogo fra le due dimensioni, quella spaziale e quella temporale – concludono i due curatori -, trovando formule proficue che hanno fatto progredire i linguaggi dell’espressione e della creatività”. In questo contesto si inserisce la loro partecipazione al festival Sophia dedicato alla celebrazione del pensiero filosofico, che si terrà a Pietrasanta nel periodo della mostra.