Le allucinazioni di Oskar Kokoschka. Il corto animato di Elizabeth Hobbs
La storia d'amore tra Oskar Kokoschka e Alma Mahler è una delle più tormentate e burrascose dello scorso secolo. Il corto animato di Elizabeth Hobbs si sofferma sul rapporto tra i due, puntando i riflettori sulle allucinazioni del pittore, ferito alla testa durante la Prima Guerra Mondiale
Ci sono artisti di cui conosciamo a memoria le opere principali, ma di cui spesso ignoriamo i retroscena della biografia. Uno di questi è Oskar Kokoschka, pittore (e drammaturgo) fra i più influenti dello scorso secolo.
LA VITA DI KOKOSCHKA
Noto per i suoi dipinti passionali, metafora dell’angoscia e dell’inquietudine dell’uomo nella società moderna, Kokoschka nacque in un paesino della Bassa Austria nel 1886. Trasferitosi a Vienna come studente dell’accademia, iniziò a confrontarsi con il circolo degli artisti del suo tempo, senza grandi successi. Definito “il selvaggio” dai critici viennesi, e non di rado disprezzato per lo stile oscuro e tormentato delle sue opere, il pittore decise così di trasferirsi a Berlino nel 1910. Lontano dal conformismo austriaco e dall’ambiente perbenista dell’impero asburgico, Kokoschka trovò nuova linfa per la sua produzione.
In Germania frequentò i circoli culturali radicali e d’avanguardia, nutrendo particolare ammirazione per Edvard Munch e i Fauves. Si lasciò travolgere dall’espressionismo tedesco, dall’utilizzo del colore libero, dagli eccessi della “pittura pura” e, soprattutto, dall’amore.
LA RELAZIONE CON ALMA MAHLER
È a Berlino, infatti, che Kokoschka incontrò la scrittrice e compositrice Alma Mahler, vedova del grande compositore, amante (tra gli altri) di Walter Gropius e musa ispiratrice di innumerevoli artisti. Il rapporto sentimentale tra i due fu intenso e burrascoso, durò tre anni e lasciò nel pittore una vera e propria ossessione. Quando la storia d’amore finì, Kokoschka ne fu talmente sconvolto da arruolarsi come volontario nella Prima Guerra Mondiale.
Partito per il fronte orientale, l’artista venne colpito gravemente due volte: prima con un proiettile alla testa, poi con una baionetta conficcata nel petto. Ne uscì vivo in entrambi i casi, ma gli incidenti lasciarono nella mente del pittore potenti visioni e allucinazioni che ne condizionarono la stabilità.
IL CORTO DI ELIZABETH HOBBS
Punta i riflettori su questa triste “parentesi” biografica il cortometraggio animato I’m OK, di Elizabeth Hobbs. Ispirato agli scritti, alle stampe e alle opere dello stesso protagonista (tra le altre il capolavoro del 1913 La sposa del vento), il film presenta centinaia di fotogrammi disegnati a mano, tutti dedicati alle tumultuose vicende di Kokoschka, ferito dall’amore e dalla guerra. Disposti in sequenza, e accompagnati da musiche orchestrali ora cavalcanti ora più pacate, le animazioni conducono lo spettatore negli incubi e nei sogni nascosti del pittore. Un turbinio di pensieri e allucinazioni che si accalcano e si rincorrono, e che hanno tutti un unico denominatore: il ricordo di Alma Mahler, amante e musa mai dimenticata.
– Alex Urso
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